Un compleanno, un giorno felice, non hanno la piena realizzazione se non sono allietati da qualche dolcetto, quale gioia del palato di grandi e piccini d’ogni età.

Una fetta di torta, un pasticcino sono un ottimo ingrediente per concludere, da quando c’è il mondo, un buon pasto.

Marelli conosce queste antiche, care abitudini così nell’anno del 1880, decide di predisporre un angolo nella nostra Alessandria per offrire quanto di meglio ha appreso dall’arte bianca; sforna ottimi baci di dama, prelibati amaretti, squisite torte dai mille sapori, per così dire, tanto da far resuscitare i morti.

Lavora ogni giorno mescolando e rimescolando farina, uova, burro, cacao per ben 45 anni per la soddisfazione di soddisfare le esigenze dei palati più raffinati; quasi mezzo secolo, fra impastare ed infornare, finché arriva il primo venticinquennio del ‘900 quando Carlo Romano rileva l’attività, nello stesso scorcio di corso Roma, contrassegnato dal magnifico specchio.

In questo modo scorrono i periodi, così s’arriva finalmente al termine della seconda guerra mondiale per cui, dopo i momenti difficili, torna la serenità, la voglia di riprendere a vivere, a tornare ad assaggiare qualche dolcetto da tempo scordato, quasi un momento di respiro dopo gli anni difficili per tutte le attività.

La città nel periodo della ricostruzione torna ad animarsi, però l’età dei titolari inizia a far sentire le sue gioie, così dopo settantacinque anni da quel giorno dell’inaugurazione, la gestione passa ad altro titolare con l’anno 1955, quando Giuseppe Pittatore rileva, da Carlo Romano, il segreto d’approntare le squisite leccornie, nell’intento di continuare la prestigiosa tradizione, successivamente colta dal nipote Leone Andrea.

La clientela trova il volto sorridente della signora Marisa, coadiuvata dalla brava signorina Margherita. I prodotti hanno gli stessi sapori di quel tempo lontano; hanno mantenuto i profumi del secolo scorso, come del resto, la successione dei vari pasticceri, ha avuto il buon gusto di lasciare pressoché intatto l’arredo, come impostato in quel 1880 da Marelli.

Alessandria si è trasformata, ritornare in quest’angolo dal sapore ottocentesco, è piacevole, altrettanto piacevoli sono le prelibate colazioni, ora passate nel solco della storia.

Franco Montaldo



 27 novembre 2013