Non passa giorno che, sfogliando i quotidiani o ascoltando i notiziari trasmessi da radio e televisioni, si abbia notizia di sempre nuove difficoltà nelle quali vengono a trovarsi le persone portatrici di disabilità che intendano vivere in autonomia nella loro città. Spesso l’errata progettazione o la maleducazione fanno sì che, anche nel 2013, barriere architettoniche o sensoriali impediscano o limitino la mobilità di coloro che si trovano in difficoltà, anche se solo temporaneamente.
Quasi non fa più notizia, quindi, un percorso podo-tattile per non vedenti che termini in un’aiuola oppure una stazione ferroviaria nella quale sia raggiungibile autonomamente solo il primo binario. Né ci meravigliano mezzi pubblici inadeguati al trasporto di persone costrette su carrozzelle, sui quali siano totalmente assenti indicatori vocali e luminosi di prossima fermata. Uffici pubblici difficilmente raggiungibili, pompe di benzina, Bancomat inaccessibili sono la normalità.
Sono sufficienti uno scalino oppure un’autovettura parcheggiata davanti ad uno scivolo per bloccare la mobilità di una persona. Ciò si verifica abitualmente, nonostante le continue battaglie di sensibilizzazione portate avanti dalle varie associazioni delle categorie più svantaggiate.
In Alessandria l’istituzione di un apposito ufficio e la nomina del Disability manager facevano ben sperare per un superamento di molti dei problemi che la disabilità comporta. Infatti l’Architetto Paola Testa ha le capacità e le qualità per ricoprire questo ruolo. Purtroppo l’unica cosa che le manca è l’autonomia sufficiente per cercare di risolvere positivamente i problemi che, quotidianamente o quasi, le vengono sottoposti. Così lo spostamento di un dehor che impedisce un agevole transito su marciapiede, oppure l’eliminazione di una anche piccola (ma importante) barriera architettonica continuano a permanere nonostante le segnalazioni al competente ufficio.
Si sperava che l’istituzione dell’apposito ufficio potesse risolvere almeno in parte i moltissimi problemi che affliggono la quotidianità delle persone in difficoltà, ma fino ad ora lo sportello Disability management ben poco può fare per risolvere i molti problemi, se non limitarsi al compito di passacarte dirottando le nostre richieste agli uffici competenti.
Alle persone portatrici di disabilità non resta pertanto che continuare a sperare in un mondo migliore dove siano finalmente riconosciuti e rispettati i loro sacrosanti diritti di integrazione, rispetto e piena libertà di movimento. È chiedere troppo? Probabilmente sì, ma se il buongiorno si vede dal mattino, è già positivo il fatto che vi sia un Disability manager! Ora dovremo lottare perché lo lascino lavorare con le possibilità ed i mezzi che la sua capacità ed esperienza merita.
Il Presidente Provinciale Associazione Disabili – Paolo Adriano Bolzani
18 novembre 2013