Cosa pensare di un gruppo di ragazzine, quasi tutte minorenni, residenti ad Alessandria e dintorni che frequentano le scuole superiori della città e che si fotografano nude e in pose sexy utilizzando il telefono cellulare e poi spediscono quelle foto ai loro fidanzatini, che a loro volta le inviano a tutti i loro amici utilizzando lo smartphone?
Da un paio di giorni su Facebook non si parla d’altro. Anche perché le foto hard in men che non si dica hanno fatto il giro della città e, a quanto pare, sono state viste anche da persone adulte.
E’ sufficiente girare su internet per imbattersi in numerose discussioni su questo tema.
Vista la giovane età dei soggetti, che varierebbe dai 15 ai 18 anni, verrebbe da pensare ad una goliardata o a gesti dettati dall’inesperienza, ma è davvero così?
E cosa può pensare un genitore che inavvertitamente venisse a conoscenza che una delle protagoniste di questa vicenda hard è sua figlia? O vedesse addirittura le foto magari sul cellulare di un amico o di un collega? La situazione non è sicuramente rallegrante.
A prescindere da tutte le considerazioni che si possono fare e i commenti che la vicenda suscita, è certo è che il fenomeno a cui stiamo assistendo in questi giorni è figlio dell’eccessiva liberalizzazione, della facilità con cui, grazie ai mezzi di comunicazione sempre più potenti, diffusi e tascabili, è possibile far conoscere agli altri, in qualsiasi momento, ogni particolare della nostra vita: ciò che siamo, ma anche cosa facciamo e dove siamo in questo preciso istante. Una foto sul cellulare e una semplice pressione del dito sulla tastiera ed ecco che la nostra vita è là sui social network, condivisa da mondo intero.
E’ il rovescio della medaglia di questo mondo sempre più globalizzato e tecnologico dove siamo tutti costantemente in contatto con quello che accade in ogni parte del pianeta.
5 novembre 2013