Il 14 di ottobre si terrà in Corte di Assise di Alessandria la prossima udienza del processo Solvay. Ma il principale imputato per avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica del territorio, il miliardario Bernard de Laguiche, non ci sarà a chiedere perdono alle vittime, e presumibilmente neppure in seguito. Infatti lascia la posizione di Group Chief Financial Officer della multinazionale belga per trasferirsi prepensionato in Brasile.
Ci preoccupa che dal lontano emisfero australe difficilmente sarà disposto, emulo del barone dell’Eternit, a trasferire i miliardi necessari per la bonifica del sito di Spinetta Marengo. E proprio la bonifica è la questione principale che hanno riproposto Sinistra Ecologia Libertà e Movimento 5 Stelle, mentre nel sobborgo si sta innalzando un’altra montagna di scorie industriali, come in video abbiamo documentato al Comune sul nostro blog, e incombono rifiuti amiantiferi dal Tav Terzo Valico. Una bonifica da avviare oggi perché, come insegnano Acna ed Ecolibarna, diventerebbe impossibile un domani a fabbrica chiusa. A maggior ragione perché la multinazionale belga intende allontanarsi dalla chimica per impegnare le risorse nel business hydrofracking.
Sinistra Ecologia Libertà con una lettera aperta ha replicato altrettanto pubblicamente ad un tentato “abbraccio” della multinazionale belga. Tramite cinque richieste tassative e inequivocabili: 1) messa in sicurezza e bonifica di suolo e acque dai veleni che continuano a fuoriuscire dallo stabilimento di Spinetta Marengo, da realizzarsi rapidamente e non certo in decine di anni nè con il fantasioso piano Amag; 2) drastica riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera; 3) riconversione della produzione verso una chimica funzionale alle energie rinnovabili; 4) onere di risarcimento dell’azienda alla comunità alessandrina; 5) conclusione del processo penale quale base di partenza per verificare l’eventuale nuovo corso di Solvay.
A sua volta, il Movimento 5 Stelle, tramite Domenico Di Filippo, ha presentato in consiglio comunale di Alessandria una mozione che chiede due priorità. Una, quanto mai attuale con il progetto di un mega centro commerciale a ridosso dello stabilimento, che rivendica per migliaia di cittadini un credibile Piano di sicurezza ed emergenza nel rischio di catastrofe industriale. L’altra che ripropone la realizzazione dell’ Osservatorio ambientale della Fraschetta. Infatti 5 Stelle si richiama alla storica dettagliata elaborazione originale delle associazioni ambientaliste (recentemente riproposta anche da Pro Natura) che derivava a sua volta dalle piattaforme rivendicative del mai troppo compianto Consiglio di fabbrica Montedison di Spinetta Marengo. Questa richiesta dei grillini ha un significato molto alto. Che non dovrebbe sfuggire ad un assessore all’Ambiente attento e preparato, come potrebbe essere Claudio Lombardi. Non si tratta infatti di contrabbandare (come già avvenuto) l’Osservatorio per uno “sportello” dove una signorina dispensa quattro vecchie notiziole che non interessano nessuno.
Si tratta invece di un complesso organismo di democrazia ambientale e istituzionale, con tanto di statuto, partecipato da: Comuni della Fraschetta,Regione, Provincia, associazioni ambientaliste, sindacali, industriali e di categoria, circoscrizioni, comitati. Il quale decide cosa fare per rimettere in piedi la Fraschetta e Alessandria, quali strumenti tecnici, quanti soldi ci vogliono, chi li deve sborsare, che ruolo devono avere Asl, Arpa, Università, eccetera.
Per fare un esempio. Se l’Osservatorio fosse stato realizzato venti anni fa, quando già ne avevamo proposto dettagliata elaborazione, saremmo stati pubblicamente in possesso non più di giustificatissimi sospetti ma di indagini idrogeologiche e indagini epidemiologiche complete. Avremmo saputo tutta la verità per tempo, in tempo per intervenire, e dunque non saremmo nella situazione drammatica che emerge anche dal processo in corso presso la Corte di Assise di Alessandria. Oggi il tema fondamentale dell’Osservatorio, come sottolineano sia SEL che 5 Stelle, è la bonifica del territorio.
Medicina democratica Movimento di lotta per la salute Sezione provinciale di Alessandria
13 ottobre 2013