Direttore,
Le chiedo come sempre di omettere il mio nome, che in ogni caso Lei conosce, perche’ non sono interessato ad apparire.
In merito al Gruppo industriale Mossi & Ghisolfi, sarebbe cosa utile, a mio modesto avviso, per i Cittadini che si riassumesse l’iter che ha portato Tortona a rinunciare, a meno che no sia stata l’azienda, all’impianto ma soprattutto quali sono state le ragioni precise e chi le ha sostenute, determinate ed assunte ufficialmente.
Chi e cosa hanno bloccato l’insediamento? Non credo che la volonta’ Divina o una estrazione a sorte abbiano determinato questo risultato per cui la decisione a suo tempo presa, da una parte o dall’altra, avra’ avuto genitori certi che in un contesto trasparente e meritocratico dovremmo tutti conoscere, o almeno si dovrebbe cortesemente rinfrescare la memoria al sottoscritto ed a quei pochi che hanno dimenticato.
Non dimentichiamoci pero’ che nel settore privato si premiano o si rimuovono dagli incarichi coloro che assumono decisioni strategiche; a differenza del “pubblico” naturalmente.
Perche’ i casi sono solo due: o a Tortona sono stati piu’ lungimiranti ed attenti degli amministratori di Crescentino o e’ l’esatto contrario; a Tortona o a Crescentino e’ stato commesso un errore in danno, presente e futuro, del territorio e delle popolazioni residenti. Stiamo parlando di un insediamento industriale che inizialmente ha previsto 300 posti di lavoro piu’ un indotto che in ogni caso esiste anche se non saprei quantificarlo in terni di ricchezza e posti di lavoro. La mia valutazione, ripresa da altro articolo, e’ corretta o l’insediamento e’ stato valutato, con analisi mirate e strategiche, dai nostri rappresentanti, gia’ superato e/o dannoso e quindi bocciato?
Quando si parla di “pubblico” si e’ soliti giustamente apparire in folta rappresentanza nelle occasioni positive mentre molto piu’ spesso ci si mimetizza in quelle che possono recare danno alla propria immagine; io credo che i Cittadini, per valutare piu’ attentamente e nel merito il valore dei propri rappresentanti (pubblici e di associazioni), dovrebbero conoscere i passi ufficiali, chi li ha compiuti e quando, che ci hanno condotto a ieri.
Io non dico che la decisione sia stata errata ma, come e’ chiaro che o a Tortona o a Crescentino la decisione e’ stata sbagliata, vorrei capire meglio chi ha deciso cosa e quando.
Mi parrebbe una domanda lecita o dobbiamo pensare che la decisione di insediarsi a Crescentino sia stata presa dagli amministratori dell’azienda con una semplice estrazione a sorte o da un dirigente dopo aver vinto una partita a briscola all’ombra delle piante sul castello?
E’ sbagliato pensare che, se non altro per appartenenza alla Citta’ ed al suo territorio, a parita’ di condizioni l’azienda avrebbe preferito insediarsi a Rivalta Scrivia e non altrove? E se cio’e’ non accaduto perche’ e con decisioni ufficiali sottoscritte da chi?
Cosi’ come si scrivono lunghe lettere e si rilasciano interviste per magnificare il proprio operato, e quello dei propri collaboratori nelle circostanze favorevoli o ritenute tali, cosi’ in questa occasione, favorevole o non lasciamolo valutare anche ai Cittadini, mi aspetterei che ci si assumesse la responsabilita’ di affermare ufficialmente, ognuno per la parte di propria competenza, che si e’ rinunciato all’insediamento industriale per il bene della nostra economia locale, per la salute degli abitanti di Rivalta e dintorni e per altri motivi che posso o possiamo non conoscere.
Sarei e saremmo piu’ tranquilli e fiduciosi nei confronti dell’operato dei nostri rappresentanti.
I cittadini in generale possono anche non conoscere le motivazioni piu’ tecniche e strategiche che stanno alla base di decisioni che pesano sul presente e sul futuro di tutti noi ma ritengo sia anche un nostro diritto, ed un dovere preciso di chi ci rappresenta, renderci edotti nei particolari. O non e’ cosi?
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.
Lettera Firmata
Come ha scritto ieri Progetto Ambiente, oltre all’opposizione della popolazione ci furono anche problemi legati alla presenza dei un’azienda pericolosa.
13 ottobre 2013