L’illusione dell’acciaio è il titolo dell’interessante mostra che l’associazione 11° Fanteria Casale, su mandato degli Assessorati all’Associazionismo e alla Cultura del Comune di Casale Monferrato, allestirà dal 14 al 22 settembre nell’ex chiesa della Misericordia.

Nello spazio espositivo di piazza San Domenico sarà possibile, attraverso fotografie, documenti e cimeli, scoprire alcuni degli elmi, scudi di trincea, corazze e pinze tagliafili utilizzati durante la Grande Guerra.

«Grazie all’associazione 11° Fanteria – hanno voluto sottolineare l’assessore Federico Riboldi e Giuliana Romano Bussola – a Casale Monferrato si è tornati non solo a riscoprire pagine importanti e, talvolta, poco conosciute della Storia militare nazionale, ma anche a far ritrovare i commilitoni che trascorsero nelle caserme della nostra città una parte significativa della loro vita. È per questo motivo che la collaborazione tra il Comune e l’associazione si sta intensificando sempre più negli anni».

Durante il conflitto, infatti, gli eserciti belligeranti misero a disposizione dei propri soldati alcune protezioni sagomate su lastre di acciaio: tali difese, per la verità illusorie e come tali così si rivelarono, erano costituiti da scudi in acciaio da posizionare sul bordo della trincea o da corazze (pettorali o omerali, come nelle vecchie armature medievali), da far indossare al fante di trincea. Anche gli elmetti erano rinforzati da bande di acciaio applicate sulla parte frontale, con delle feritoie da cui osservare protetti.

Come spiegato in Trincee di Carlo Salsa, e riportate nel preludio esplicativo edito dall’Associazione Isonzo, la precarietà offerta dalle opere metalliche era veramente alta: «Due fucilate si schiantano sullo scudetto, imprimendo due ditate titaniche nell’acciaio, ad un centimetro dall’apertura».

La mostra proporrà proprio alcuni scudi di trincea con feritoia da cui il cecchino, ritenendosi al coperto, apriva il fuoco contro il fante avversario, ma che riceveva invece la ritorsione del nemico, che con i suoi colpi riusciva a bucare la protezione metallica.

Più drammatica l’illusione della cosiddetta corazza che indossa il fante: lanciato fiducioso verso i reticolati nemici, ben presto si accorgeva dell’illusorietà della protezione. Il film di Francesco Rosi Uomini Contro descrive perfettamente lo sgomento dei soldati comandati ad indossare la protezione, pur sapendo che protezione non è.

Gli elmetti di varie nazionalità esposti arricchiscono l’esposizione, in cui farà bella mostra il mitico pickehaube prussiano, cioè l’elmetto con il chiodo. Le divise delle nazioni belligeranti riproducono, invece, i soldati al fronte in assetto di combattimento.

La provenienza di questi reperti bellici è dalle collezioni private dei soci dell’Associazione Isonzo – Gruppo di ricerca storica di Gorizia, con cui il sodalizio 11° Fanteria Casale lo scorso anno, in occasione del raduno del Corpo, ha sottoscritto un patto collaborativo e di reciproco scambio culturale. Una collaborazione che proseguirà anche in occasione dei prossimi eventi afferenti le celebrazioni del centenario e degli avvenimenti della Grande Guerra.

Orari mostra: dal lunedì al venerdì dalle ore 16,30 alle ore 20; sabato e domenica dalle ore 10,30 alle ore 12,30 e dalle ore 16,30 alle ore 20.

 13 settembre 2013