Morto il 9 settembre 1998 per cause, in ordine al suo volere, mai espressamente dichiarate, il suo canto libero iniziò a propagarsi su radio e televisioni sull’onda di un mito che, da uomo e da artista, ha sempre saputo mettersi in gioco lasciando di se una traccia indelebile ed una musica che ricorderemo per sempre.

Figura timida e introversa, colpisce per la sua semplicità quando, racconta Pietruccio Montalbetti, chitarrista leader dei Dik Dik e suo grande amico, in occasione di una gita improvvisata a Sanremo, alla domanda su cosa avrebbe fatto a seguito di un eventuale successo su quel palco, rispose con estrema semplicità che non avrebbe fatto nulla se non poter riuscire ad esprimere ciò che aveva dentro di se.

E fu Giulio Rapetti, in arte Mogol, figura importante nella vita di Lucio, ad aver trovato in lui la combinazione giusta per aprire una cassaforte che mai nessuno sarebbe riuscito ad aprire. “Battisti fu un grande precursore nel panorama musicale italiano su vari fronti” – commenta Federica Balza – “fu il primo a proporsi con successo la fondazione di un’etichetta discografica indipendente, lasciando con grande sorpresa da parte di tutti la Ricordi di Milano, diede poi inizio a quel genere che oggi chiameremmo cinematograficamente “fiction” riportando nei propri testi veri e propri estratti di vita vissuta”.

“Battisti fu autore di un gran numero di innovazioni tecniche e stilistiche combinando sapientemente la tradizione melodica con le nuove sonorità della musica rock e pop internazionali” – continua Federica Balza – “fu altresì molto apprezzato in sala registrazione per la sua idea, al tempo innovativa, di capovolgere i nastri durante le esecuzioni”.

Il Circolo “Arturo Martini” di Acqui Terme, in occasione del 15° anniversario della sua morte, intende ricordare la figura importante di un uomo sempre attento alla sostanza più che alla forma, di un artista musicale italiano che può definirsi patriota per eccellenza, la figura di chi, nonostante ne abbia avuto occasione, non volle mai sfondare nel mondo e non fece mai tradurre il suo successo restando sempre legato ai propri territori, alle proprie origini e alle proprie idee.

 Circolo “Arturo Martini” di Fratelli d’Italia



 8 settembre 2013