stampatrice - IGli italiani sono affascinati dalla scoperta di Giovanni Gutenberg, primo fra tutti il suo discepolo, forse il migliore: Aldo Manunzio che ha contribuito notevolmente all’incremento della produzione di testi classici.

Il sistema di imprimere l’inchiostro su carta con caratteri mobili, è stato consolidato nel 1500. Nasce la figura professionale del tipografo, suddivisa in diverse specializzazioni, ciascuno secondo le attitudini dei singoli stampatori, fra questi emergono i disegnatori, gli incisori, quindi i compositori di caratteri …. E, quando la pagina inchiostrata c’è lavoro per i fascicolatori, i rilegatori, un insieme di perizie coordinate dall’editore.

Aldo Manunzio, dopo il proficuo periodo di apprendistato, è ritenuto il più importante produttore di libri della Penisola, non tanto per la quantità, piuttosto per la qualità, in quest’epoca di rinascita di tutte le arti, definito Rinascimento.

Aldo trascorre l’infanzia la nei pressi di Velletri, studia a Ferrara, si stabilisce a Venezia nell’anno 1495 dove, frequentando assiduamente la tipografia di Andrea Torresani, impara il mestiere dello stampatore: l’editore di classe dei giorni nostri.

Il buon gusto, la raffinatezza, delle pagine, sono evidenziate dal tipo di carattere tipografico usato, disegnato dal bolognese Francesco Griffo, su precise indicazioni dello stesso Manunzio, così il più bel libro illustrato nell’epoca Rinascimentale, com’è considerato ancor oggi, è uscito dalle sue mani.

La prestigiosa professione è colta anche fra Tanaro e Bormida, da Ercole Quinciano, un alessandrino attivo nel periodo compreso fra il 1578 ed il 1601.

La città ha avuto un decollo sul piano culturale seppure il lavoro editoriale si sia soffermato su pochi titoli, tutti indiscutibilmente di rara eleganza.

La sua stamperia annovera libri di carattere religioso, editti, grida, gli attuali decreti, leggi, una raffinata esecuzione tale da essere paragonata all’attuale Poligrafico dello Stato.

Il Marchio, con cui presenta la sua arte, consiste in un’icona raffigurante la fortuna, in navigazione a vele spiegate, con il motto: in utramque fortuna fides et amor. In ciascuno fortuna, fede e amore.

La sua attività è stata proseguita dal tortonese Bartolomeo Bolla, di cui ci occuperemo prossimamente.

Franco Montaldo



 21 agosto 2012