Non ne abbiano a male i direttori sanitari dei tre ospedali né i dirigenti dell’Asl, perché siamo certi che ci saranno sicuramente settori in cui i tre ospedali eccellono, ma tra le prime 6 patologie acute prese in esame dall’indagine dell’Agenas, ci sono soltanto maglie nere per i tre ospedali e noi per dovere di cronaca dobbiamo riportarlo.

Questo non significa che i tre nosocomi non abbiamo eccellenze, perché ad esempio,  Casale Monferrato, è stato  riconosciuto Polo regionale per la Terapia del dolore, ma purtroppo per ictus, infarto ed altre malattie del cuore  (sempre secondo l’indagine dell’Agenas) i tre ospedali di CasaleMonferrato, Novi Ligure ed Acqui Terme, non hanno numeri favorevoli.

Naturalmente il confronto è su base regionale, perché se allarghiamo il dato a livello nazionale le performance di questi tre ospedali rientrano nei risultati accettabili.

Ma vediamo singolarmente ogni ospedale

 

CASALE MONFERRATO



osepdale casale IL’ospedale “Santo Spirito “ è terzultimo in Piemonte come tasso di mortalità a 30 giorni per Infarto Miocardo Acuto (Ima): a fronte di una media nazionale del 10,95% quella di Casale è del 14,7%. Peggio di Casale, in Piemonte, fanno solo l’Azienda ospedaliera Universitaria S. Luigi di Orbassano (16,8%) e gli Ospedali riuniti di Cirié (17%). Se può consolare, sempre per rimanere nel nord Italia, all’ l’Ospedale Civile di Venezia hanno un tasso di mortalità del 17,3% e a quello di Rovigo il 16,6%.

Brutte notizie per Casale Monferrato anche per quanto riguarda lo scompenso cardiaco congestizio o insufficienza cardiaca, considerato anche come lo stadio terminale di molte patologie cardiovascolari:  il tasso di mortalità medio in Italia è dell’ 8,79%; al “Santo Spirito” di Casale Monferrato è del 19,1% .

Peggio di Casale nel nord Italia ci sono: Ospedale Nuovo di Stradella dove la mortalità a 30 giorni per raggiunge il 22,6%. il S. Maria delle Stelle a Melzo (21%), l’Ospedale Civile a Voghera (20,6%) e l’Ospedale Asilo Vittoria a Mortara (20,3%) e il  il  “Confalonieri” di Luino (19,8%). Nel nord Italia peggio di Casale fanno  l’Ospedale di Arzignano con il 23,5%, seguito dall’Ospedale Civile di Venezia col 19,2% di mortalità  e quello di Iesolo con il 19,1%.

Male infine, anche per anche per l’Ictus: se Tortona primeggia in Regione con un tasso di mortalità del 4,3% a fronte di una media nazionale del 9,94%, a Casale il tasso di mortalità a 30 giorni è del 19,3% ed è il più alto del Piemonte. Consola che in Lombardia l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo ha una media superiore (21,8%), così come (sempre per rimanere nel nord Italia), fanno peggio di Casale, il Padiglione Ospedaliero De Lellis di Schio con il 25,4% e l’Ospedale S. Martino di Belluno col 22,9%. Per le macroscopiche percentuali del sud Italia che superano in certi casi il 30% invitiamo a leggere l’articolo sull’ospedale di Tortona.

 

 NOVI LIGURE

ospedale - IUna sola “Maglia nera” per l’ospedale “San Giacomo” di Novi Ligure che  si trova al quartultimo posto in Piemonte come proporzione di casi trattati con intervento chirurgico PTCA entro 48 ore per l’infarto Miocardio Acuto. In questo caso più è elevata la media più è positivo: l’intervento ha lo scopo di ripristinare in una determinata regione del muscolo cardiaco un adeguato flusso sanguigno evitando la comparsa degli eventi clinici che caratterizzano l’ischemia miocardica (angina, infarto miocardico). La media degli interventi  in Italia è del 30,67%.

A Novi Ligure la media degli interventi è del 3,2%. Un dato molto basso,  superato solo a livello regionale dall’Ospedale Civile di Acqui Terme (2%), dal SS Pietro e Paolo di Borgosesia (2,5%) e dal S. Biagio di Domodossola 2,9%.

Se può consolare l’ospedale civile di Adria, in Veneto, ha una media del 2%, l’Azienda ospedaliera di Sanremo lo 0,5%, quella  di Imperia 1,8% e l’ospedale Gallino e Micone di Genova il 2,7%.

 

ACQUI TERME

L'ospedale di Acqui Terme

L’ospedale di Acqui Terme

Tre “Maglie nere” (come Casale Monferrato) per l’ospedale “Galliano” di Acqui Terme: In Piemonte di trova all’ultimo posto come proporzione di casi trattati con intervento chirurgico PTCA entro 48 ore per l’infarto Miocardico Acuto. In questo caso più è elevata la media più è positivo: l’intervento ha lo scopo di ripristinare in una determinata regione del muscolo cardiaco un adeguato flusso sanguigno evitando la comparsa degli eventi clinici che caratterizzano l’ischemia miocardica (angina, infarto miocardico). La media in Italia è del 30,67%, ad Acqui Terme è del 2%

Se può consolare l’ospedale civile di Adria in Veneto ha una media del 2%, l’ Azienda ospedaliera di Sanremo lo 0,5%, l’azienda ospedaliera di Imperia 1,8%.

Brutte notizie per l’ospedale di Acqui Terme anche per quanto riguarda lo scompenso cardiaco congestizio o insufficienza cardiaca, considerato anche come lo stadio terminale di molte patologie cardiovascolari è una malattia cronica e progressiva che rappresenta uno dei maggiori problemi di salute pubblica nel mondo per frequenza, morbilità, mortalità e impatto sui Servizi sanitari. Tasso di mortalità medio in Italia è dell’ 8,79%; al “Galliano” di Acqui è del 18,6%.

Peggio di Acqui Terme nel nord Italia ci sono: Ospedale Nuovo di Stradella dove la mortalità a 30 giorni per raggiunge il 22,6%. il S. Maria delle Stelle a Melzo (21%), l’Ospedale Civile a Voghera (20,6%) e l’Ospedale Asilo Vittoria a Mortara (20,3%). l’Ospedale L. Confalonieri di Luino (19,8%). l’Ospedale di Arzignano con il 23,5%, seguito dall’Ospedale Civile di Venezia al 19,2% e quello di Iesolo con il 19,1%.

Male infine, anche per l’Ictus: se Tortona primeggia in Regione con un tasso di mortalità del 4,3% a fronte di una media nazionale del 9,94% ad Acqui Terme il tasso di mortalità a 30 giorni è del 17,3% ed è il terzultimo del Piemonte dopo Casale (19,3%) e Savigliano (19%). Consola che in Lombardia l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo ha una media superiore (21,8%), così come sempre nel nord Italia, fanno peggio di Casale il Padiglione Ospedaliero De Lellis di Schio con il 25,4% e l’Ospedale S. Martino di Belluno col 22,9%. Per le macroscopiche percentuali del sud Italia che superano in certi casi il 30% invitiamo a leggere l’articolo sull’ospedale di Tortona.

 18 agosto 2013