Il Consiglio Comunale di Pontecurone ha ribadito la sua dura opposizione al Terzo Valico votando una mozione all’unanimità. Una presa di posizione che si sta radicalizzando sempre più.

Ecco il testo della La mozione votata all’unanimità:

Mozione in relazione alla proroga della dichiarazione di pubblica utilità della linea A.V./A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PONTECURONE

PREMESSO CHE

– la Legge Obiettivo n. 443/2001 individua le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese

– il progetto della linea A.V./A.C. Terzo Valico dei Giovi nasce nel 1992 in un contesto economico italiano profondamente differente dall’odierno nel quale il trend di crescita del porto di Genova portava, secondo il COCIV, general contractor della tratta Milano – Genova, a ipotizzare entro il 2004-2006 a una saturazione delle attuali linee ferroviarie per il trasporto merci e il raggiungimento di 55.000 passeggeri

– in realtà, a oggi, i traffici del porto di Genova, come si desume dai dati pubblicati periodicamente, sono da anni fermi su una percentuali irrisorie di crescita e addirittura nei primi mesi del 2013 in calo del 3,6% e le attuali cinque linee di valico liguri sono scarsamente utilizzate per il trasporto merci

– negli ultimi 20 anni, invece di ottimizzare l’utilizzo di queste linee, la tendenza è stata quella di puntare al loro abbandono e alla riduzione delle risorse investite, con gravi conseguenze e disagi per i pendolari

l’inutilità della linea A.V./A.C. Terzo Valico dei Giovi è stata ammessa, e mai smentita, da autorevoli personaggi coinvolti nella stessa realizzazione del progetto, quali Lorenzo Necci, a suo tempo amministratore della TAV, e da Mauro Moretti, attuale amministratore delegato RFI, il quale ha dichiarato che il costo gestionale dell’opera comporterà per decenni l’intervento finanziario dello Stato per almeno l’85% delle spese

– negli altri Paesi europei, la critica e l’incertezza sulla realizzazione di progetti analoghi sono andati via via crescendo; ad esempio il cd. Corridoio 5 (Lisbona – Kiev) cui si doveva collegare la Milano – Genova è svanito con il disimpegno ufficiale del Portogallo, della Spagna e dell’Ucraina, mentre un mese fa il Governo francese ha deciso di bloccare la costruzione di linee ad alta velocità e dirottare gli investimenti sul miglioramento delle linee esistenti

– per sostenere la pubblica utilità dell’opera non è stato presentato alcun studio sul rapporto costi-benefici della stessa

– l’interrogazione parlamentare a risposta scritta presentata al Senato della Repubblica nel maggio 2013 da parte del Senatore Scibona inerente la richiesta di non concessione della dichiarazione di proroga di pubblica utilità per il Terzo Valico, non ha avuto alcuna risposta

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Pontecurone,

richiamata integralmente la propria precedente deliberazione del 24 aprile 2013 con cui ha espresso all’unanimità una valutazione contraria nella sua complessità al progetto della linea ferroviaria A.V./A.C. Terzo Valico dei Giovi per le criticità ravvisate (ma neppure prese in considerazione dal Governatore del Piemonte Cota nella riunione convocata il 13 luglio scorso in Provincia di Alessandria) in tema di salute pubblica, ambiente, viabilità, situazione economica e mancato coinvolgimento delle popolazioni locali, nonché per gli effetti relativi al territorio di Pontecurone e alla prevista utilizzazione di cave locali;

ritenuto di integrare la suddetta mozione consiliare con ulteriori puntualizzazioni;

DELIBERA

di esprimere le seguenti ulteriori critiche al progetto A.V./A.C. Terzo Valico dei Giovi:

– sostenere adesso che una linea Genova – Tortona, divisa in lotti non funzionali di incerto finanziamento, senza una coerente visione unitaria del progetto, possa un giorno arrivare a Rotterdam, appare quanto mai poco credibile, e anche se questo dovesse mai avverarsi, non si sa quali saranno le condizioni economiche e dei trasporti in un periodo così lontano

– negli elaborati del progetto esecutivo non vengono considerate le modifiche che il territorio ha subito dal 2006, data di approvazione del progetto definitivo, a oggi, e la divisione in lotti non funzionali potrebbe ulteriormente aggravare tutto ciò, con un andamento poco razionale dell’opera pubblica

– tale articolazione, basata sugli elaborati del progetto definitivo è stata valutata da più parti (Regione, Provincia e Comuni) come carente, incompleta, inesatta e poco esaustiva nei confronti delle complesse e molteplici tematiche territoriali

– oltre agli impatti della cantierizzazione e le incertezze sui tempi dell’opera, vanno ribaditi i gravissimi rischi per la salute, per la tenuta del sistema idropotabile, per la viabilità complessiva e, in termini più generali, per l’intero assetto complessivo del Basso Piemonte, del suo territorio e delle sue popolazioni

– in un contesto in cui i Comuni si sono visti ridurre fino all’azzeramento i contributi statali e sono ormai costretti al ruolo di esattori, si tagliano pensioni e sanità, il lavoro diventa sempre più un miraggio, si ritiene che le priorità di utilità pubblica per l’Italia siano ben diverse dalla realizzazione del Terzo Valico

PERTANTO, si chiede agli organi competenti la motivazione per cui, con verbale della seduta C.I.P.E. del 19 luglio 2013, sia stata concessa la proroga della dichiarazione di pubblica utilità di cui alla deliberazione C.I.P.E. n. 80/2006 relativa al progetto definitivo della linea A.V./A.C. Terzo Valico dei Giovi.

 7 agosto 2013