Che gusto c’è approvare un Bilancio Comunale senza le critiche (e i suggerimenti) dell’opposizione? E’ quello che si sono chiesti, i 12 consiglieri di maggioranza quando Pd, Udc e Rifondazione Comunista hanno abbandonato l’aula e per la minoranza è rimasto solo il consigliere Orlando De Luca.
A tenere banco, in consiglio comunale mercoledì sera, e a provocare l’allontanamento di 6 consiglieri dell’opposizione è stata la pronuncia della Corte dei Conti relativa ai controlli sulle finanze dell’ente. Una pronuncia arrivata in tarda mattinata che il Comune ha “girato” poco dopo mezzogiorno ai capigruppo consiliari con preghiera di divulgarla agli altri membri dei singoli gruppi.
Il contenuto del documento della Corte dei Conti (di cui trattiamo con articolo a parte) è abbastanza favorevole al Comune di Tortona. Ma contiene un passaggio chiave che ha provocato una vera e propria spaccatura del consiglio: la Corte infatti, invita il Comune, ad approvare il Bilancio di previsione per l’anno tenendo conto delle prescrizioni della pronuncia e chiede di predisporre un documento in cui si indica con precisione come verrà sanato il passivo ancora esistente (1 milione 266 mila euro) nell’arco dei prossimi tre anni, di cui 300 mila nel 2013, 500 mila nel 2014 e 466 mila nel 2015.
Sulla base di queste richieste della Corte il capogruppo del PD Marco Picchi e quello dell’ UDC Luigi Bailo hanno chiesto di rinviare la discussione e l’approvazione del Bilancio.
Il presidente del Consiglio Franco Carabetta, con molta autorità ha prima chiesto al segretario comunale Alessandro Parodi, se, dal punto di vista politico ci fossero motivi ostativi all’approvazione del bilancio poi ha chiesto al dirigente finanziario, Sabrina Mancini se ci fosse motivi tecnici. La Mancini ha risposto che il Bilancio di previsione era stato predisposto secondo le prescrizioni della Corte dei Conti che erano già state indiciate nei costanti rapporti tra Comune e Corte dei Conti e che mancava solo il documento triennale che sarebbe stato realizzato in seguito, ma i conti e il modo di appianare il passivo erano già stati
La maggioranza, quindi avute le rassicurazioni necessarie e ritenuto che non era praticabile un rinvio soltanto una decina di giorni ma che questo avrebbe comportato un ritardo di circa due mesi, bloccando i lavori della macchina comunale ha deciso di proseguire.
E’ stato a quel punto che tutta la minoranza, ad eccezione del consigliere Orlando De Luca della Lista civica, ha abbandonato l’aula preannunciando però che i quesiti che avevano intenzione di fare sul Bilancio verranno effettuati attraverso una marea di interrogazioni ed interpellanze.
I DATI DEL BILANCIO E GLI INTERVENTI
L’assessore alle finanze, Carlo Galuppo ha sottolineato come le spese correnti, cioè per il funzionamento della macchina comunale sia passate dai 32 milioni del 2011 ai 30 milioni del 2012 e adesso ulteriormente scese a 29 milioni 300 mila euro nel 2013.
Giovanni Ferrari Cuniolo si è detto dispiaciuto per la vendita dell’’ex mercato, di palazzo Leardi e dell’Asmt ma era inevitabile e ha spiegato che avrebbero voluto di diminuire l’Imu ma non è stato possibile e viene tenuta al massimo perché solo così il Comune può garantire un equilibrio finanziario.
Lorella Repetto è intervenuta sulla Tares spiegando che rispetto alla vecchia Tia presenta un aumento diffuso del 9% oltre ai 30 centesimi per mq di superficie che andranno Stato e si pagheranno a fine anno, ma per la prima volta è stato inserito l’Isee e ci sono riduzioni per le categorie deboli. Ha fatto alcuni esempi dicendo che una famiglia di 4 persone che vive in un alloggio di 100 mq lo scorso anno pagava di Tassa sui rifiuti 294 mila euro e adesso ne pagherà 322, per cui si tratta di un aumento sopportabile.
Laura Pavan ha rimarcato il fatto che sono stati mantenuti i servizi e tutti sono dignitosi.
Molti consiglieri ha stigmatizzato la decisione della minoranza di non partecipare alla discussione: “Un buon amministratore – ha detto Carabetta – ha bisogno delle critiche dell’opposizione.”
La seduta è stata chiusa dall’intervento del sindaco Massimo Berutti: “molti ci hanno massacrato – ha detto il primo cittadino – qualcuno voleva il dissesto, e siamo stati criticati, ma noi siamo rimasti uniti e dobbiamo essere fieri perché abbiamo portato il Comune fuori dal baratro lo abbiamo fatto da soli, senza l’apporto della minoranza solo capace di parlare e fare polemica. In campagna elettorale non dobbiamo avere paura di spiegare ai cittadini queste cose, dobbiamo essere chiari e dirlo ed essere fieri del nostro operato in questi anni, perché siamo riusciti a salvare il Comune dal baratro.”
1° agosto 2013