I matti sono persone normali.

Molti saranno scandalizzati o perlomeno stupiti da questa (apparente) provocazione.

In realtà è tutto o quasi più semplice di quello che sembra: le persone con disagi psichici sono del tutto simili a chi non ne è affetto, l’unica e più evidente differenza è la grande e a volte eccessiva fragilità. Certo, ci sono persone con problematiche ben più serie di una “semplice”, e nemmeno tanto, depressione, ma si tratta sempre d’individui non da compatire o da cui stare alla larga, come molti fanno, schiavi del loro menefreghismo e della loro ignoranza, queste ultime patologie ben lungi dal guarire, e in costante aumento. Ritengo sia molto meglio informarsi che nascondersi dietro i propri pregiudizi, spesso infondati; naturalmente, come in tutte le cose, è necessario impegnarsi, se una persona vuol superare la propria ignoranza (nel senso di mancanza di conoscenza), in materia di difficoltà mentali, può arricchire la propria vita positivamente e moralmente, incontrando persone splendide e che possiedono valori in decadenza in questa società materialista e legata al solo apparire, come un forte senso dell’amicizia, una grande sensibilità e intelligenza. Quest’ultimo aggettivo, secondo i soliti benpensanti superficiali, è in contrasto con l’idea che si ha della malattia mentale, poiché chi ne è affetto, è sempre stato visto come un individuo amorfo e “deficiente”, ma non è assolutamente cosi.

Essere malati o avere dei problemi psicologici non è una colpa né una scelta, ma diventa tale nel momento in cui ci si lascia andare al vittimismo e ci si rassegna alla propria condizione, che può, comunemente essere migliorata.

Cercare di stare bene è l’obiettivo principale di tutti noi, ma soprattutto di chi già non sta tanto bene di suo.

Penso sia un obiettivo raggiungibile, anche se faticosamente.

Parlavo poc’anzi dei problemi che intercorrono il relazionarsi tra persone cosiddette normali, e chi ha dei disagi con cui fare i conti sempre: dispiace dover costatare che persino i rapporti tra coloro che soffrono di circa le stesse difficoltà non siano più facili che tra persone diciamo sane, infatti, anche tra i “malati”si celano caratteri menefreghisti e opportunisti, che si vergognano di frequentare chi ha le loro stesse problematiche. Quindi preferiscono la compagnia di chi non ha, in apparenza, le stesse difficoltà, che occultano i loro disagi a tutti, soprattutto a se stessi, impersonando una normalità solo apparente.

Tutti noi, all’incirca, soprattutto chi ha già le sue problematiche.

Abbiamo dei nemici con cui dobbiamo confrontarci e che dobbiamo sconfiggere;il nemico più grande siamo noi stessi,oltre al proprio disagio psichico, perché è contro la nostra voglia di autodistruggerci che dobbiamo lottare,ma con il nostro impegno,la nostra volontà e l’aiuto di persone fidate ed esperte,possiamo trasformare il nemico in amico,quindi si deve smettere di odiarsi,perché farsi del male da soli non porta mai a nessun risultato positivo.

In conclusione, è molto più facile giudicare o ignorare la malattia mentale, piuttosto che conoscerla e magari provare a capirla.

Ma è uno sforzo che vale la pena fare,in quanto la diversità è una condizione da apprezzare,non da rifiutare o temere.

Daniela Sardu – Diapsi Tortona



 24 luglio 2013