Dieci attivisti dei Comitati No Tav – Terzo Valico residenti ad Alesandria, Arquata Scrivia e Novi Ligure sono stati raggiunti da un divieto di ritorno emesso dal Questore di Genova che impedirà loro di recarsi nei comuni liguri di Genova, Ceranesi, Campomorone e Ronco Scrivia.

La notizia arriva direttametne dagli stessi attivisti del Comitato.

“La Questura – si legge sul loro sito – ha stabilito arbitrariamente che i dieci attivisti sono da considerarsi soggetti socialmente pericolosi a causa della loro partecipazione alla lotta contro la costruzione del Terzo Valico e pertanto vieta loro di recarsi nei Comuni liguri interessati dal tracciato della grande opera inutile per un tempo di tre anni. E’ bene ricordare che trattasi di provvedimenti restrittivi della libertà personale a discrezione del Questore senza che avvenga nessun processo in nessuna aula di tribunale, contro i quali verrà presentato collettivamente ricorso dai legali del movimento.”

Secondo gli stesi attiviti dai fogli di via recapitati si deduce la ragione scatenante di tali provvedimenti: e riguarda l’opposizione contro gli espropri del 10 Luglio a Trasta, quando insieme ad altre duecento persone i dieci attivisti impedirono pacificamente, come avviene ormai regolarmente dall’estate dell’anno scorso, l’esecuzione degli espropri di alcuni terreni.

“Non ci stupisce scoprire oggi – dicono alcuni dei dieci attivisti destinatari del provveimento – che chi difende la propria terra, le sorgenti, le falde acquifere e la salute di tutti dal rischio amianto venga considerato un soggetto socialmente pericoloso. Non ci stupisce ma ci indigna profondamente questo ribaltamento della realtà dove chi vorrebbe distruggere, devastare e mettere a rischio la salute pubblica viene lasciato libero di farlo, mentre vengono colpiti i cittadini che difendono le terre dove vivono e la salute loro e dei loro figli. Non ci facciamo spaventare, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai dieci “nostri” attivisti e rispediamo al mittente il tentativo di ridurre una lotta popolare a mera questione di ordine pubblico. Chi pensa con questo provvedimento di limitare la partecipazione dei cittadini piemontesi ai prossimi espropri in terra ligure scoprirà presto di aver sbagliato i suoi conti.La lotta contro il Terzo Valico prosegue da oggi con maggior forza e determinazione.”

 23 luglio 2013