Quale differenza c’è tra un funzionario statale ed un politico? La risposta esatta mi sembra la seguente: il dovere di un funzionario consiste nell’applicare la legge, mentre è dovere di un politico rispettare la legge e tentare di modificarla laddove non funzioni. Immagino sia chiaro che il funzionario in questione è il “famoso” commissario, che giungerebbe in Alessandria in caso di scioglimento del Consiglio Comunale, mentre il politico è il Sindaco. In ottemperanza alle norme di legge la maggioranza in Consiglio Comunale ha approvato un’ipotesi di bilancio riequilibrato. Si è trattato di un provvedimento obbligatoriamente pesante per la nostra città, fatto di aumento di tasse e tariffe e drastici tagli di costi. Il Sindaco e la maggioranza stanno tentando ogni strada per ottenere da Roma modifiche normative, che tradotto significa tempo, risorse di sostegno, soluzioni per salvaguardare i lavoratori delle aziende partecipate. Qualche provvedimento è già arrivato (ultimo in ordine di tempo l’approvazione del c.d.”emendamento Fornaro”) e giovedì scorso si è svolto il primo incontro del tavolo interministeriale convocato per affrontare l’emergenza alessandrina. Date le dimensioni della nostra città e la difficile situazione nazionale nulla di tutto questo era scontato, e se qualcosa si è mosso sembra riconducibile all’abnegazione degli attuali amministratori ed in primis del Sindaco Rita Rossa.
Il dovere di un politico, dicevamo. Leggendo il Testo Unico degli Enti Locali e la normativa di riferimento per gli enti in dissesto, invece, non ho trovato nessun riferimento a deroghe, né in termini temporali né di risorse, di cui beneficerebbe un Commissario risanatore. Ne deduco che il commissario sarebbe tenuto dalla legge al risanamento delle finanze comunali tanto quanto gli amministratori oggi in carica, niente di più e niente di meno. O meglio, qualcosa di meno ci sarebbe. La funzione di commissario, organo monocratico che assumerebbe i poteri di sindaco,giunta e consiglio comunale, con buona probabilità non sarebbe svolta da un membro della nostra comunità. Questi non avrebbe elettori a cui rispondere, né consigli comunali ed opposizioni con cui doversi confrontare. Se in base alla normativa vigente il consuntivo del 2013 dovrà chiudersi in pareggio, in pareggio si chiuderebbe indipendentemente dai costi affrontati dalla comunità e dai lavoratori, presumibilmente chiudendo servizi giudicati dalla legge non essenziali e liquidando il relativo personale. Ed il commissario avrebbe portato a termine il proprio dovere.
Per queste brevi ragioni l’invito alle dimissioni rivolto al Sindaco e l’invocazione di un commissario da parte di alcuni consiglieri del centro-destra (che pure sono state declamate sui giornali ma non tradotte in atti formali in Consiglio) mi sembrano irresponsabili. Nella sostanza si auspica intenzionalmente un evento dannoso per la città con il solo scopo di danneggiare l’immagine della parte avversa. Parlavamo dei doveri della politica. Ecco da parte del centro-destra un altro bell’esempio di ciò che la politica non dovrebbe mai essere.
Fabio Camillo – Consigliere Comunale