Da qualche tempo sono presenti sulle bacheche delle nostre città in Provincia di Alessandria, delle locandine arrecanti l’inquietante affermazione: “Caprioli… No, grazie!” a favore di una petizione indetta dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) e dalla locale Confagricoltura per l’abbattimento di un gran numero di ungulati, i quali, a loro detta, causerebbero ingenti danni alle coltivazioni dei nostri territori. I punti fondamentali della raccolta firme indetta riguardano:
– Il prolungamento di trenta giorni dell’attività venatoria stagionale.
– L’aumento da tre a cinque giorni settimanali del permesso di caccia.
Al di fuori di qualsiasi retorica animalista a riguardo, ci preme ricordare due fattori importantissimi.
1- La Regione Piemonte ha da sempre utilizzato soldi pubblici per rimborsare gli agricoltori dei danni causati dalla fauna selvatica, non prendendo mai in considerazione metodi di contenimento alternativi all’abbattimento, come la sterilizzazione chimica già sperimentate con successo in altri paesi dell’Unione Europea. Quest’ultimo metodo, infatti, permetterebbe una risoluzione definitiva e non cruenta del problema, al contrario di quella proposta dalla CIA che, di fatto, ridurrebbe il numero di esemplari sul territorio solo quest’anno ma non gli anni futuri.
2- Dietro il prolungamento del periodo venatorio proposto dalla Confederazione Agricoltori, sussistono svariati interessi di natura economica: i cacciatori, per poter svolgere la loro attività, pagano ingenti tasse agli Enti locali, i quali hanno perciò, tutto l’interesse di prolungare il periodo venatorio, mistificando questa realtà e proponendola, agli occhi del cittadino, come necessaria alla salvaguardia del territorio.
Non vi è, dunque, nulla di razionalmente utile nell’abbattimento dei caprioli (così come quello dei cinghiali – ironicamente citati nello stesso manifesto), che diventa pretesto ignobile per arricchire le tasche degli Enti preposti, senza di fatto risolvere in nessun modo il problema dei danni all’agricoltura.
Con questa lettera non intendiamo presentare una protesta sorretta unicamente da una fede animalista; l’intento è quello di risvegliare nei cittadini tutti una coscienza critica nei confronti di una proposta pubblica ridicola e senza alcun fondamento realmente utile.
Da animalisti però vogliamo gridare con forza per chi non ha voce: non è tollerabile leggere sulle bacheche delle nostre città l’incoraggiamento ad un’azione sanguinaria e cruenta volta all’uccisione di creature indifese e senza diritti. Tutti noi abbiamo raccontato la favola del piccolo Bambi ai nostri figli, ci siamo commossi guardando il cartone animato della Disney, riusciremo a ricordarci che il piccolo Bambi è un essere in carne e ossa, con una vita meritevole di essere salvata?
Bianca Poluzzi Responsabile LEAL- lega antivivisezionista- sez. Tortona,Alessandria.
Rossella Pittaluga – Responsabile OIPA Alessandria e provincia
Edoardo Gandini – OIPA eu relations officer Eu campaigns officer
16 giugno 2013