La crisi adesso arriva anche in Bassa Valle Scrivia: oltre 80 lavoratori rischiano il posto di lavoro: sono quelli della ditta Canobbio spa con sede in via Roma 3 a Castelnuovo Scrivia che produce tensostrutture, impianti per lo sport e struttre tessili e quelli della ditta Siat sport, ex Salvas con sede legale a Castelnuovo Scrivia e stabilimento ad Alluvioni cambiò, con 44 dipendenti e produce mute da sub pinne occhiali ed attrezzatura per le immersioni subacquee.

A lanciare l’allarme è Maria Iennaco della Cgil di Alessandria: “Si tratta di due situazioni diverse – dice la sindacalista – quella che ci preoccupa maggiormente e che non promette nulla di buono è la Salvas, che il 30 ottobre scorso ha presentato domanda di ammissione al concordato preventivo e proprio in questi giorni il giudice deve pronunciarsi. A quanto ci risulta al situazione non è delle migliori e c’è il rischio che il concordato preventivo non possa andare a buon fine. Se così fosse sarebbe sufficiente una richiesta di un creditore che la situazione precipiterebbe all’istante. Se così fosse dovremo immediatamente attivare gli ammortizzatori sociali.”

Cassa integrazione straordinaria ed eventualmente mobilità, che significherebbero alla fine perdita del posto di lavoro.

In cassa integrazione ordinaria, invece ci sono già i 40 lavoratori della Canobbio: “il provvedimento – aggiunge Maria Iennaco – è già in atto per i lavoratori della Canobbio, ed è a rotazione. I lavoratori da tempo percepiscono lo stipendio in tre rate, purtroppo per quello di maggio è stata pagata una sola rata e le altre due non sono state ancora corrisposte. Tramite l’associazione delle Piccole e medie imprese (PMI) abbiamo chiesto un incontro con la proprietà. E’ evidente che la crisi incide anche si questo settore e c’è una contrazione delle vendite, ma vogliamo capire se esiste ancora lavoro per mantenere tutti e 40 i lavoratori o se ci sono dei problemi che non conosciamo e il fatto che non siano state pagate tutti gli stipendi di maggio è un campanello d’allarme che ci preoccupa e deve far riflettere.”

7 giugno 2013