Il Movimento Cinque Stelle pone all’attenzione pubblica il problema del traffico.
Lo ha fatto il Consigliere Comunale Domenico Di Filippo che ha presentato un’interrogazione chiedendo al sindaco di collegare tutte i quartieri con una rete di piste ciclabili anche allo scopo di favorire l’uso della bicicletta e ridurre l’inquinamento atmosferico.
Di Filippo ha presentato una serie di osservazioni in cui sottolinea le inadempienze del Comune di Alessandria anche riguardo alla mancata revisione del Piano Traffico, che pubblichiamo di seguito.
- Alessandria NON ha ottemperato all’obbligo di aggiornamento biennale del Piano Generale del Traffico Urbano ( PGTU) come vuole la norma e, tanto meno, vi ha inserito il “piano della rete degli itinerari ciclabili”;
- Le piste ciclabili realizzate a solo beneficio del bando regionale sulla carreggiata in promiscuo con i veicoli a motore sono pericolosissime ed il disciplinare le prevede solo come ultima alternativa per brevi tratti di collegamento fra gli itinerari ciclopedonali. In particolare quelle di via Galimberti e di via Monteverde, con la sosta degli autoveicoli perpendicolari alla carreggiata favoriscono l’investimento dei ciclisti poiché in fase di retromarcia per immettersi nella circolazione non è possibile avvistarli in tempo in quanto hai la visuale occlusa dagli altri veicoli in sosta e dagli alberi. Giova precisare che si sarebbero potuti effettuare interventi strutturali sui marciapiedi e sulle banchine destinate alla sosta ricavando piste ciclabili in sede propria perfettamente sicure;
- Purtroppo la maggior parte della nostra viabilità nel centro storico NON ha le misure minime o le caratteristiche per attuare la circolazione in senso unico per gli autoveicoli ed in doppio senso per i ciclisti se non creando aree pedonali o ZTL. Vero è che anche nei quartieri di nuova costruzione come Alessandria 2000 non è stato imposto l’obbligo di creare nelle strade di nuova realizzazione anche le piste ciclabili in sede propria;
- Laddove il traffico veicolare è intenso e veloce come sugli spalti occorre che gli attraversamenti ciclopedonali abbiano la precedenza in contiguità con impianti semaforici o rotonde altrimenti c’è il rischio concreto che, sopratutto i ciclisti, si “buttino” per attraversare all’improvviso avendo la precedenza non dando il tempo materiale all’automobilista di avvistarlo e fermarsi;
- Vorrei ricordare la vicenda del sottopasso di via Maggioli che da itinerario pedonale nel 2007, dopo che fu contravvenuto un noto personaggio del comune che lo percorreva in bici, è stato trasformato in ciclopedonale senza le misure di legge e dove si sono poi verificati investimenti di pedoni da parte di ciclisti sconsiderati che lo percorrono a forte velocità per sfruttare la discesa nonostante l’andamento curvilineo che ne occlude la visuale;
- Ricordo che per il passato è stato presentato anche un faraonico progetto dell’Ufficio Tecnico ( 6 milioni di euro?) per la pista ciclabile sul cavalcavia del Cristo che è l’unica effettivamente prioritaria, utilizzatissima e pericolosissima nella versione attuale, vero e urgente problema che mai nessuna amministrazione ha voluto affrontare