Anche se Farmacom è una società illegittima, la sua costituzione non ha provocato alcun danno erariale al Comune di Tortona; per questo motivo la Procura della Corte dei Conti di Torino, dopo aver analizzato a fondo gli esposti presentati a suoi tempo dal consigliere comunale Paolo Ronchetti, ha archiviato i fascicoli, senza formulare alcuna accusa nei confronti degli amministratori, sia del Comune, sia di Farmacom.
La notizia è giunta giovedì mattina in municipio con una nota della stessa Corte dei Conti.
In merito alla costituzione della società di gestione delle farmacie comunali, Farmacom, la Procura della Corte dei Conti “esclude la sussistenza della colpa grave per la presenza di un errore scusabile, nel quale il responsabile è incorso pur avendo compiutamente adempiuto ai propri obblighi informativi sulle condizioni di liceità del proprio agire. I componenti del Consiglio comunale di Tortona votanti la delibera n. 135/2010, e lo stesso dirigente che rilasciò il parere di regolarità tecnica sarebbero, quindi, incorsi in un errore scusabile circa l’immediata portata precettiva del divieto per le società di nuova costituzione – errore ingenerato dal parere in tal senso dell’ANCI.”
“Le spese sostenute dal Comune di Tortona per la costituzione e registrazione di Farmacom – prosegue la nota della Corte dei Conti – non potrebbero ritenersi fonte di responsabilità amministrativo – contabile per difetto dell’elemento soggettivo del dolo o della colpa grave; lo stesso dicasi per le scelte gestionali dalle quali sarebbe derivata una perdita per il Comune come socio pubblico di maggioranza”.
Ronchetti aveva anche sollevato dubbi sui contratti di Factoring erano stati stipulati per consentire di pagare i debiti pregressi: “Sulla stipulazione di due contratti di factoring da parte di ATM s.p.a. senza procedure di evidenza pubblica per la scelta del contraente – si legge nella nota mandata dalla Procura della Corte dei Conti -, la cessione in blocco dei crediti vantati dalla società partecipata verso il Comune alla Credemfactor s.p.a., senza procedura di evidenza pubblica, esula dalla giurisdizione del giudice contabile, attenendo a condotte di amministratori o dipendenti di una società partecipata pubblica, non legati, in quanto tali, da rapporto di pubblico servizio con una Pubblica amministrazione”.
Nessuna colpa degli amministratori neppure per altri ipotesi di violazioni contabili o possibili rati: “Sulla anticipazione di cassa chiesta dal Comune di Tortona all’Istituto di tesoreria – scrive la Procura – non vi sono in atti elementi tali che evidenzino un danno alle pubbliche finanze, né una violazione di legge”.
La corte dei Conti conferma che Farmacom è una società che non doveva essere costituita e che quando il Comune ha appreso dell’illegittimità avrebbero potuto esserci delle responsabilità amministrativo – contabili “Ma, sul punto- conclude la missiva della procura della Corte dei Conti – non si può dire che i vertici del Comune di Tortona non abbiano fatto quanto possibile per sanare la situazione illegittima creata dalla costituzione di Farmacom nel dicembre 2010, tenuto anche conto che la messa in liquidazione della società non rappresentava, né rappresenta l’unica soluzione, e che comunque una messa in liquidazione immediatamente successiva alle delibere dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti pubblici e della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti avrebbe potuto determinare un consolidamento delle perdite fino a quel momento maturate, e un conseguente danno per il Comune come socio di maggioranza.”
La Corte conclude affermando che se persisterà però l’attuale situazione di illegittimità potrebbe esserci in futuro di un danno erariale, per cui l’Amministrazione dovrebbe darsi una mossa e sanare al più presto la situazione.
11 aprile 2013