Alla fine, almeno per ora, ad Alessandria verrà trasferito solo il tribunale di Tortona, mentre quelli di Acqui Terme e Novi Ligure rimarranno ancora in ancora in funzione chissà fino a quando. La situazione è emersa durante una conferenza stampa che si è svolta mercoledì davanti alla sede del Tribunale di Tortona, del sindaco, Massimo Berutti e del presidente degli ordini degli avvocati tortonesi, Enrico Zani.
E’ proprio lui a dare la notizia: “Martedì – dice Zani – si è tenuta una riunione ad Alessandria alla presenza dei magistrati ed è emersa, caldeggiata dal presidente di Alessandria, l’ipotesi di chiudere il Tribunale di Tortona e mantenere quello di Acqui Terme. Alessandria, in questo momento, non ha strutture idonee per ricevere le cancellerie di Novi e Tortona e siccome a Tortona i magistrati sono andati via e non c’è grande arretrato è più facile fare il trasloco per cui hanno pensato di chiudere Tortona, aprendo un ruolo di civile a Novi Ligure e uno di penale ad Acqui Terme.”
Due i motivi che portano alla chiusura imminente del Tribunale di Tortona: la mancanza di giudici e soprattutto le poche pratiche arretrate.
In città, infatti, in 33 giorni sono stati fatti partire quasi tutti i giudici mentre ad Acqui Terme i magistrati non avendo ancora maturato i requisiti per andarsene sono rimasti.
Un record, secondo gli avvocati presenti alla conferenza stampa, fra cui Gianpiero Porta e Marco Gatti, i quali hanno voluto sottolineare quanto purtroppo si paghi l’efficienza “perché avendo sempre avuto sei giudici non abbiamo arretrati e quindi non ci sono troppi fascicoli da spostare”.
“Il metodo di ragionamento attuato non rispetta le regole di efficacia ed efficienza che da sempre hanno contraddistinto il nostro Tribunale – sostiene il sindaco, Massimo Berutti –. Il ministro uscente ha elaborato questo piano disastroso e oggi, purtroppo, ne vediamo i frutti”.
Per questo all’unanimità sindaco, presidente e vicepresidente dell’ordine degli avvocati hanno ribadito la ferma intenzione di tutelare il principio di consentire ai cittadini di difendersi sottolineando come questa decisione non rispetti per nulla il principio del risparmio di spesa: fondamento sul quale si è costruito l’impianto della revisione della geografia giudiziaria.
“Io avevo già una lettera pronta da mandare a tutti i sindaci titolari di Tribunale per chiedere un incontro con il nuovo ministro non appena si riuscirà ad avere – ha ribadito il primo cittadino – parleremo con il presidente del Tribunale di Alessandria e se sarà necessario chiederemo al ministero di grazia e giustizia di vagliare la nostra situazione. E’ soprattutto la collettività ad essere fortemente penalizzata da queste decisioni perché pretendere che parti, testimoni, ausiliari del giudice, forze dell’ordine, e non solo, siano costretti a sobbarcarsi lunghi spostamenti e conseguenti perdite di tempo per accedere al palazzo di giustizia vuol dire trascurare le reali esigenze del cittadino che invece deve essere l’unico vero parametro primo di riferimento della efficienza del sistema giustizi.”
Alessandria è in una situazione critica, non hanno soldi per far traslocare, per questo il sindaco di Tortona aveva dato la sua disponibilità a tenere aperta la struttura tortonese a proprie spese per tutto il tempo necessario all’adeguamento di Alessandria, ma a conti fatti, il trasloco appare una soluzione praticabile forse la più logica: poche pratiche e pochi dipendenti.
D’altro canto come si fa a sostenere di tenere aperto un Tribunale se mancano i magistrati?
Discorso ineccepibile, peccato che per l’ennesima volta chi lavora bene, chi smaltisce il pregresso e ha pochi arretrati, invece di essere premiato se lo prende nel……
27 marzo 2013