La cava ubicata in paese scelta dal Cociv per inserire il materiale proveniente dagli scavi del Terzo Valico, non va bene. Lo dice il sindaco di Pontecurone, Ernesto Nobile, che ha scritto una lettera di protesta al Prefetto di Alessandria, alla Regione, allo stesso Cociv, oltre all’osservatorio ambientale a Roma e a una serie di altri enti.
“In qualità di Sindaco del Comune di Pontecurone – ritengo doveroso informare gli Organi di stampa di una macroscopica “svista” figurante nella Relazione Tecnica del Progetto Esecutivo delle infrastrutture ferroviarie strategiche del Terzo Valico dei Giovi inerente le opere di deposito dei materiali di scavo nel sito di ex cava denominato “Area artigianale Dossi” in Pontecurone. Segnalo nuovamente a tutti i Soggetti Istituzionali coinvolti nella realizzazione dell’opera l’incompatibilità urbanistica del sito in quanto “area di dissesto idraulico areale a pericolosità elevata” per esplicita previsione degli strumenti urbanistici sovracomunali (PAI) e comunali.”
Nobile sottolinea che nella progettazione esecutiva l’area suddetta, invece, figura del tutto priva di vincoli: “Dimenticanza? Negligenza? – conclude il sindaco di Pontecurone – Quali e quante altre dimenticanze o negligenze sono celate negli elaborati complessi che costituiscono il corpus progettuale del Terzo Valico? Nell’interesse dei cittadini e della comunità che mi onoro di rappresentare, ritengo, attesa la gravità di tale errore, sia urgente un chiarimento da parte degli organi preposti.”
22 febbraio 2013