Dopo quella della Farmacom ecco un’altra “tegola” per il Comune di Tortona , stavolta molto più grave della vicenda che riguarda la gestione delle farmacie comunali: stiamo parlando dell’ennesima lettera che la Corte dei Conti del Piemonte ha inviato al sindaco di Tortona, Massimo Berutti e al presidente dei Revisori, Paolo Davio.
Si tratta della nota conclusiva dei rilievi relativi al Bilancio 2011: la Corte ne individuati ben nove, ma ciò che preoccupa è la frase iniziale dove l’organismo regionale di controllo rileva che “la situazione finanziaria del Comune di Tortona nella delibera di previsione del Bilancio 2012, presentava notevoli criticità di carattere strutturale tali da compromettere in modo sostanziale la gestione futura”.
Tra i vari rilievi all’esame della Corte dei Conti spicca il problema delle ingiunzioni di pagamento che diversi creditori hanno inviato al Comune: la Corte chiede il conto e vuole sapere gli importi di ciascuna ingiunzione e le maggiori spese relativi agli interessi e alle spese legali che il Comune di Tortona dovrà sborsare.
COMUNE VICINO AL DISSESTO?
“Direi che la sezione controllo della Corte dei Conti – dice Paolo Ronchetti – nelle prime tre righe della nota evidenzia in modo chiaro ed inequivocabile un concetto: il comune di Tortona è sostanzialmente in dissesto con serio pregiudizio per la gestione finanziaria futura , ma, malgrado tutto, i responsabili del disastro non lo vogliono ammettere preferendo nascondersi dietro scuse pretestuose e dilatorie.
Fui io nell’ottobre 2011 a segnalare alla Corte la presenza di numerosi decreti ingiuntivi di fornitori insoddisfatti a carico del Comune, ma, ad oggi, non ho ancora capito se la decisione di pagare gli interessi l e le spese legali che rappresentano il vero danno erariale per la collettività tortonese, e che oggi ammonta ad oltre 100 mila euro, fu presa dalla Giunta o solo dai responsabili del servizio.
Si profilano, per la città, anni sempre più bui in cui speriamo qualcuno verrà chiamato a pagare i danni patrimoniali arrecati.”
LA REPLICA DI BERUTTI
“Noi accogliamo positivamente ogni segnalazione della Corte dei Conti – dice il sindaco – per arrivare sempre più alla fine di questo mandato con un bilancio trasparente e sano. Per i decreti ingiuntivi è in corso di approfondimenti se sono stati pagati interessi legali sulle ingiunzioni di pagamento e occorrerà valutare l’eventuale entità delle somme. Non dimenticando che i decreti ingiuntivi nascono da tardati pagamenti che nascono da una mancata liquidità che solo negli ultimi mesi siamo riusciti a creare per poter abbattere parte del debito finanziario.”
“Per quanto riguarda i residui attivi che ci sono stati segnalati, vorrei ricordare che si tratta di importi relativi agli anni antecedenti il 2008. Tra l’altro noi abbiamo già fatto un’operazione di pulizia, sia in fase di approvazione del rendiconto 2010 che del 2011, pulendo 6 milioni di euro di residui attivi – relativi agli anni antecedenti il nostro insediamento – e che sono state una delle cause del nostro disavanzo. La Corte dei Conti, con questa lettera, dà ulteriore forza alle mie dichiarazioni relative alla criticità del bilancio che abbiamo ereditato. In merito ai residui attivi abbiamo venduto immobili per otto milioni di euro e abbiamo iniziato a pagare.”
I NOVE RILIEVI DELLA CORTE DEI CONTI
Le note dolenti della Corte dei Conti riguardano l’eccessivo ammontare dei residui attivi (oltre 2 milioni di euro), i notevoli residui passivi, alcuni dei quali anteriori al 2007 che ammontano a quasi 20 milioni di euro, le criticità riscontrate per la mancata tempestività dei pagamenti, la non felice situazione relativa alla Tesoreria e ai fondi vincolati, la situazione relativa a Farmacom, le ingiunzioni di cui abbiamo già evidenziato sopra, il mancato aggiornamento dell’inventario e gli insufficienti sistemi di controllo nei confronti delle Società Partecipate.
La Corte dei Conti rileva che nel corso dell’istruttoria il Comune ha confermato le criticità ed ha concesso ancora l’ultima possibilità al Comune di rispondere entro 10 giorni, dopodiché verrà emessa pronuncia in merito.
20 febbraio 2013