Venerdì 1° febbraio, nel Salone del Castello il Comitato No TAV- Terzo Valico in collaborazione con l’Amministrazione comunale organizza un’assemblea pubblica sul tema: “L’impatto del Terzo Valico nel territorio di Novi-Pozzolo”. Sono previsti interventi di: Antonello Brunetti, ambientalista, Luca Cavallero di Casale (tema amianto) e Davide Bailo del Comitato NOTAV del Novese.
Parteciperanno il sindaco e rappresentanti della Amministrazione comunale
Di seguito pubblichiamo un documento dell’ AFA sul rischio amianto relativo al terzo Valico
RISCHIO AMIANTO – TERZO VALICO
Una delle principali problematiche di impatto ambientale legate alla realizzazione del Progetto della Linea AV-AC Terzo Valico dei Giovi è la presenza di amianto nelle rocce che verranno estratte dalle gallerie. Presenza che negli ultimi tempi si tenta di minimizzare o addirittura di escludere per facilitare l’avvio dei cantieri.
In questo documento si tenta un approccio analitico al problema, derivante dallo studio di documenti redatti da Arpa, varie università e dal progetto stesso, e non da opinioni personali, al fine di escludere a priori il bollino che ci viene spesso attribuito di “gente contraria a tutto e contraria al progresso”, ma piuttosto per dimostrare attenzione e pretesa di rispetto della legalità di fronte ai gravi rischi per la salute di migliaia di cittadini che potrebbero essere inconsapevolmente esposti al minerale killer. Anche le conclusioni finali non sono personali, bensì sono state richieste all’ Osservatorio nazionale sull’Amianto.
L’AMIANTO: DEFINIZIONE
L’amianto o asbesto è costituito da un gruppo di minerali a struttura microcristallina e di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi 6 composti distinti in due grandi gruppi: anfiboli e serpentino, e precisamente: gli anfiboli (silicati di calcio e magnesio), i quali comprendono la Crocidolite (amianto blu), l’Amosite (amianto bruno), l’Antofillite, l’Actinolite, la Tremolite e il serpentino (silicati di magnesio), il quale comprende il Crisotilo (amianto bianco).
Generalmente gli amianti non sono i costituenti originari di una roccia, ma si formano successivamente in vene, cioè come riempimento di sistemi di fratture legati ad intensi fenomeni di deformazione e fratturazione.
L’estensione delle zone interessate dalla fatturazione (potenzialmente asbestifere) può variare da qualche decimetro a centinaia di metri. Per questi motivi, senza uno studio mirato di dettaglio, è difficile prevedere in una roccia fratturata la presenza delle vene di amianto, la loro abbondanza, il loro spessore e la natura del minerale fibroso presente. È quindi possibile che, anche in uno stesso affioramento, si passi da zone prive di fibre azone molto ricche in amianto, in cui le fibre costituiscono la parte principale della roccia.
L’amianto diventa pericoloso quando le fibre di cui è costituito si frammentano percause naturale o per l’azione dell’uomo, e si liberano nell’aria. Le fibre più sottili e leggere che possono restare sospese nell’aria anche per molte ore e giorni a seconda delle condizioni atmosferiche, se respirate per un periodo di tempo significativo, possono raggiungere i polmoni dove, in particolari condizioni metaboliche del soggetto interessato possono dar luogo ad alcune patologie importanti e specifiche riconducibili al mesotelioma pleurico e al cancro.
Fibre e particelle di piccole dimensioni possono rimanere sospese in aria per lungo tempo ed essere trasportate dal vento e dall’acqua per grandi distanze prima di depositarsi.
Particelle di dimensioni maggiori tendono a depositarsi più rapidamente.
L’amianto non è solubile in acqua e, a differenza di altri composti, non va incontro a processi di degradazione. Una volta disperso nell’ambiente, tenderà a rimanervi, pressoché inalterato per tempi molto lunghi.
Nelle Alpi Occidentali, l’amianto può essere contenuto principalmente in due tipi di rocce, appartenenti alla Zona Piemontese dei Calcescisti con Pietre Verdi: le serpentinitie le prasiniti.
31 gennaio 2013