Tredici mesi fa, con la fine del Governo di Centro Destra, dopo anni di malgoverno per colpa di una classe politica, che ha pensato prevalentemente a se stessa (contribuendo cosÏ a portare il paese ad un passo dal default) si è decretato il definitivo fallimento della politica. Inevitabile quindi l’avvento di un Governo tecnico, che aveva il compito di prendere provvedimenti atti a riequilibrare i conti dello Stato, oltre a recuperare il prestigio internazionale perduto da tempo.
Gli obiettivi sono stati entrambi raggiunti, peccato che il conto “Salva Italia” è stato fatto pagare ai soliti, “Quelli che hanno poco ma sono in tanti”.
La conferma di quanto sopra è nei provvedimenti intrapresi, la riforma del lavoro che si sta rivelando penalizzante per i lavoratori, quella sulle pensioni, sull’IVA, l’IMU sulla casa, i tagli alla Sanità finalizzati a mutuare il modello anglosassone (proprio quello che Obama invece vorrebbe migliorare) e ai trasferimenti ai Comuni, l’aumento della pressione fiscale, ecc.
Gli stessi, hanno raggiunto lo scopo di riequilibrare il bilancio, ma hanno innescato una serie di effetti collaterali quali la recessione , la contrazione dei consumi, la flessione del PIL, la crescita mensile del debito pubblico che ha raggiunto la cifra record di 2000 miliardi di euro, un ulteriore aumento della pressione fiscale e della disoccupazione reale al 12,5% e al 36,5% quella giovanile e milioni di precari. Inoltre nel 2012 secondo l’INPS, un pensionato su due (7,2 milioni di persone), percepisce meno di 1000 euro, e di questi 1,2 milioni percepisce meno di 500 euro, e circa 8 milioni di famiglie (una su quattro) sono considerate povere. A tale proposito. per obiettività va detto che i dati negativi sopra indicati, sono in parte riscontrabili anche in altri paesi, quale conseguenza di una crisi diffusa a livello europeo.
Anche gli ultimi dati evidenziano un calo del 15/20% dei consumi nel periodo natalizio ed infine sono a rischio rinnovo (o rinnovo con condizioni peggiori per la Riforma Foriero) i 700 mila contratti dei lavoratori, scaduti a fine 2012, un altro problema che avrà effetti negativi nel 2013.
Fra meno di due mesi ci saranno le elezioni e quindi un probabile ritorno della politica e ovviamente al momento non è dato a sapere a chi i cittadini affideranno l’incarico di governare il paese, ma una cosa E’ certa, sarà indispensabile mantenere una linea di inevitabile rigore, rimanendo agganciati alla BCE, rispettando i contenuti della lettera che ci ha mandato ad agosto 2011, ed inoltre sarà necessario prendere una serie di provvedimenti, ispirati ai seguenti principi:
Equità: dovrà fiscalmente contribuire di più chi ha di più, anche a costo di scontentare qualcuno, Ë indispensabile ridurre i parlamentari, gli emolumenti degli stessi e dei manager pubblici, dimezzare il finanziamento ai partiti, con controllo dei bilanci da parte della Corte dei Conti e regolamentare i mercati finanziari.
Legalità: una legge sul conflitto di interessi, ripristino del falso in bilancio, incandidabilità effettiva dei condannati, un provvedimento anti-corruzione serio, lotta serrata all’evasione fiscale (intensificando i controlli e mutuando la legge in vigore negli U.S.A), e alla criminalità organizzata.
Sviluppo e lavoro: sono temi strettamente connessi e sono quindi indispensabili investimenti nella ricerca, una riforma Universitaria per valorizzare l’autonomia degli atenei, mantenendo un controllo sulla qualità, si deve evitare che le menti migliori emigrino (i vantaggi delle scoperte e dei relativi brevetti devono rimanere nel nostro paese), ed inoltre investimenti in arte, cultura, monumenti storici e turismo, che sono il petrolio del nostro paese, infine sgravi alle imprese che assumono lavoratori a tempo indeterminato.
Riforma della pubblica Amministrazione: Ë necessario incidere sulla spesa, nazionale e locale, semplificare le normative, ed attuare le privatizzazioni mai realizzate.
Ambiente, territorio e solidarietà: nei paesi più avanzati ci sono politiche specifiche in atto da tempo, anche in Italia si dovrà porre la massima attenzione a questi importanti settori, intervenendo con leggi adeguate, per recuperare il tempo perso.
Ai politici, vecchi (speriamo pochi) e nuovi, che riceveranno il mandato di governare, i cittadini chiedono di realizzare i programmi che servono per rilanciare il paese e l’occupazione, per questo è necessario onestà, competenza e impegno,.
Le prossime elezioni potrebbero essere l’ultima occasione per eleggere una classe politica che sappia dimostrare di essere degna di tale responsabilità…….. ovviamente la mancata riforma delle legge elettorale non aiuta , ma cerchiamo comunque di scegliere il meglio posto che ne va del futuro delle giovani generazioni.
Pier Carlo Lava
16 gennaio 2013