INTRODUZIONE
Vi sono dei momenti della giornata in cui si compiono delle azioni automatiche, ripetitive, alle quali è necessario, a volte, applicare un po’ di diligenza. La spesa è una di queste.
Gli atti su cui porre un po’ di attenzione non sono molti; quelle poche azioni occorre valutarle per evitare costi inutili, nello stesso tempo provvedere affinché gli acquisti siano degni di entrare nella nostra casa, a maggior ragione se sulla nostra tavola, nel caso degli alimenti.
Le informazioni, qui trattate, sono state raccolte da fonti autorevoli, assemblate in maniera diretta, esposte in modo conciso, alla ricerca di termini adatti a tutte le culture, nell’intento di essere esaurienti il più possibile, invitando alla lettura le persone più renitenti. Almeno queste sono le intenzioni.
Il lavoro scaturisce da un quotidiano approccio pluridecennale, fra un punto di vendita e l’altro, con costante contatto fra consumatori, esercenti, produttori, annotandone puntualmente le osservazioni.
La riconoscenza più sincera spetta ad Angela, la cui determinazione ha contribuito a formare le esperienze costì riportate.
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La tecnologia ha subito delle trasformazioni non indifferenti, pertanto è necessario aggiornare La Spesa Divertente auspicando, come sempre, di essere chiari nell’esposizione, per essere compresi pur trattando argomenti di largo dominio.
La grande distribuzione tende sempre più al risparmio, come del resto le famiglie; ogni miglioria volta alle minori spese o alla riduzione dei tempi è accolta con entusiasmo, sempre.
Gli aggiornamenti riguardano i modi di procedere di cui si è venuti a conoscenza, con l’auspicio di aver colto ogni passo nel contesto di ogni esigenza.
Franco Montado
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LA LISTA DELLA SPESA
È buona norma, prima di accingersi a qualsiasi acquisizione, valutare se il bene da comperare è necessario, in secondo luogo al suo impiego, prevedere quando, dove, come, perché serve.
Alcune persone, proprio nell’ottica di evitare costi inutili, predispongono una lista della spesa, in particolare per l’acquisto degli alimenti.
Vi sono dei clienti, specie se hanno poco tempo da dedicare al fabbisogno familiare, disposti a stilare accuratamente un menù a cadenza temporale, meglio se settimanale. All’apparenza sembra tempo perso, ma non lo è, dove giorno per giorno è indicato quanto si utilizza; per così dire, una tabella di marcia in aiuto ai consumi. E non solo! È un modo per equilibrare il fabbisogno di vitamine, proteine, carboidrati, ecc…, per tutto il nucleo, piccolo o grande che sia.
L’elenco dei beni da scegliere deve seguire, almeno in grandi linee, la predisposizione delle merci nel punto vendita abituale, in tal modo sono meno probabili le dimenticanze, una buona norma per evitare inutili scorribande, fra uno scaffale e l’altro, soprattutto se il fornitore è dislocato su vasta superficie di vendita.
LE NOVITÀ DI OGGI
C’è qualcuno, fra i compratori più incalliti dell’informatica, animato a presentarsi, per la consueta spesa, con tanto di tabulato programmato dal computer, fresco di stampa, in cui sono elencate le merci; l’ipotetico ammontare, calcolato sulla media degli ultimi scontrini pagati; il numero delle sporte da prelevare, attribuendo valore 1 alla bustina di zafferano, valore 100 alla confezione da 6 bottiglie, da un litro e mezzo, di acqua minerale. Pare un’esagerazione, almeno non dovrebbe riservare molte sorprese!
IL FUTURO DELLA SPESA
Il web di ieri…
I tempi si evolvono, quindi anche il modo di acquistare i beni trova una dimensione diversa.
I moderni frigoriferi casalinghi, oggi, possono essere collegati direttamente al negozio di fiducia per cui, qualsiasi alimento prelevato, è segnalato nella memoria del computer in dotazione al rivenditore, dal quale automaticamente è registrato nella cartella virtuale accesa per quel cliente, tanto per essere in sintonia con i termini tecnici.
… e quello di oggi
…. Ma c’è di più! I frigoriferi dell’ultima generazione hanno a disposizione un monitor, con la possibilità di sintonizzarsi sia ai canali TV, come alla videocamera dislocata in uno o più punti vendita per cui, l’acquirente nello scorrere della videata, si sofferma sul prodotto gradito. Con un clic l’articolo è suo! Non è fantascienza.
Ovviamente, prima di arrivare a queste opportunità, occorre un accordo con la direzione di uno o più esercizi, sia per il collegamento, per la frequenza della spesa ecc.., al momento stabilito, ecco gli oggetti scelti nel proprio contenitore, già predisposti per essere condotti nel luogo di consumo.
Il pagamento avviene per via telematica, naturalmente!
Lo schermo, inglobato nei migliori frigoriferi, in realtà è un computer – televisore in rete, il quale può essere inserito ad un videoregistratore, oppure ad un lettore di: CD, DVD, MP3, e/o ad altre diavolerie della tecnologia d’oggi… per cui c’è la possibilità di sintonizzare qualsiasi canale, assistere al programma preferito, ascoltare musica, rivedere per l’ennesima volta lo stesso film, sorseggiando una bibita fresca… con la semplice pressione di un pulsante …. E qualcuno ha già pensato all’inserimento di un dispositivo per un buon caffè, un te caldo, una tisana, adatta ai mesi invernali: con un semplice clic si sceglie, si ordina con l’accordo della famiglia al gran completo, comodamente a casa. Poi alla prima occasione, nell’abituale punto di riferimento per gli acquisti, ecco il carrello pronto per essere ritirato con la spesa al gran completo, pronta da posare sulla nostra tavola.
Insomma, il futuro della casa moderna è questo!
“LA TAVOLETTA”
Il titolo è il riferimento alle tavolette elettroniche, tanto di moda oggi, chiamate iPad, un piccolo computer dalle dimensioni di un libro collegato direttamente al fornitore abituale, con la possibilità di ordinare i prodotti lontano sia dal luogo di residenza, come dall’ingresso del consueto supermercato.
I mezzi elettronici hanno il controllo della dispensa di casa per cui ogni prodotto, prelevato per il consumo, è puntualmente segnalato.
È possibile comperare distanti a migliaia di km.? Certo! È la risposta alla domanda; si può provvedere alle provviste per i familiari rimasti a casa, al recapito di un regalino, ecc…. Ma come? Dunque anche la direzione del grande magazzino, così l’acquirente, sono in costante contatto; con la leggera pressione sull’icona convenzionata, appare tutta la gamma esposta negli scaffali.
Premendo sulla figura del prodotto ecco la qualità, la quantità desiderata, il prezzo unitario, quello complessivo, le caratteristiche, ecc…, per terminare con l’opzione acquista.
Confermata la preferenza, lo schermo ritorna all’inizio per una nuova proposta … così fino a colmare il fabbisogno.
Il fornitore è in possesso degli estremi occorrenti per l’addebito, efficace dal momento del ritiro diretto, oppure alla consegna al domicilio del committente, con un modesto aggravio di spesa.
Il rapporto è di reciproca stima, in questo modo sono abbattute le perdite di tempo, le code, ecc…
Il racconto pare un fantastico, invece nei grandi centri il problema della spesa è così risolto, in altri è in fase sperimentale; certamente un’impostazione simile non tarderà ad affermarsi, considerando i vantaggi.
Per ora è necessario ritornare a fare la spesa tradizionalmente.
LE SPORTE NEL LUOGO DI ACQUISTO
I prodotti acquistati sono collocati in contenitori.
L’acquirente può disporre di borse dai più svariati formati. Il fornitore stesso dispone di mezzi per contenere la spesa all’interno del suo esercizio, divenuti usufruibili previa cauzione, restituibile a spesa ultimata; un rimedio dovuto nei confronti della clientela indisciplinata la quale, secondo il proprio comodo, ha instaurato l’abitudine di spargerli a distanza di km. Dunque occorreva disporre di personale necessario per il recupero, non sempre con risultati positivi: un inevitabile incremento alla voce costi.
IL CARRELLO
È questo un mezzo meccanico dotato di quattro ruote piroettanti, non sempre lubrificate a dovere; da un lato, generalmente da quello in cui è issata la barra direzionale per le manovre, la grata si apre per dar la possibilità di essere inserito l’uno all’interno dell’altro, per ridurre spazio d’ingombro se non utilizzato. I più completi sono articolati in maniera tale da ricavare un seggiolino per accomodare un bimbo/a.
Le sue dimensioni sono piuttosto esagerate poiché, secondo gli studiosi, l’acquirente è invogliato – se c’è spazio – a mettere, mettere e mettere.. e.. un carrello semivuoto non appaga la vista; poi se c’è un po’ di musica piacevole… la cosa riesce indubbiamente meglio, ma…, ma c’è la riserva delle cose inutili…. In commercio certamente non esistono beni inutili, per vari elementi, ci sono oggetti d’interesse per certuni, per altri, gli stessi, sono inservibili.
I carrelli necessitano, seppure poca, qualche manutenzione.
Innanzi tutto la pulizia. Non è piacevole collocare la spesa in un contenitore sporco, con residui cartacei, di plastica, ecc.., quando non sono arrugginiti, tanto più che il contenuto dovrà soprattutto far bella mostra sulle tavole delle case di chi paga.
La responsabilità, in questo caso, è doveroso ammetterlo, non sempre cade sull’esercente. Quante volte è il cliente stesso a trascurare quelle elementari norme di buona educazione?
Problematico, ma meno disdicevole, è girare fra una gondola e l’altra con una ruota strisciante, il cui rimedio è una goccia d’olio… una volta tanto…
Come si riempie
I prodotti voluminosi o pesanti, come l’acqua minerale, dovrebbero essere posati per primi onde rimanere sul fondo; alla sommità di tutti, le confezioni delicate, ad esempio le uova.
Una buona norma è quella di occupare, almeno per quanto possibile, spazi vuoti, collocando i prodotti fra un interstizio e l’altro, lasciato dalle confezioni.
In quest’ambito sarebbe opportuno suddividere i prodotti prelevati dal freezer, da quelli del frigorifero, nonché dalle semplici gondole; così, quando si arriva alle casse, si può riporre già nelle sporte gli articoli così separati.
E, per aggraziare il lettore, ecco una breve lettera indirizzata proprio al CARRELLO! Rispecchia un modo di vivere, teso da chissà quali impegni.
Caro carrello,
mi permetto di scriverti perché ti osservo sempre indaffarato: corri avanti indietro con pochi oggetti, oppure sei stracolmo all’inverosimile, in particolare nel periodo delle festività. Il tuo aspetto a volte baldanzoso, altre volte arranchi a stento, infossato sui tuoi supporti rotondi: in ogni occasione sei sempre traballante, incerto, appoggiato sulle tue ruote proiettanti, dirette or da una parte, or dall’altra, con poca stabilità. Le massaie, almeno le più minute, faticano a dominarti, perché il terreno su cui avanzi è irregolare, imposto da un asfalto da risistemare, oppure dal cemento, sulla cui superficie, il gelo e/o il calore, hanno inciso delle profonde ferite. Sei diventato uno status symbol dei nostri giorni, quasi come il fuoristrada, parcheggiato poco distante, con estrema arroganza. La Direzione, di ogni supermercato, è propensa a dar più spazio all’esposizione, piuttosto ai parcheggi, ai magazzini; raramente pensa ad un ricovero per te, sacrificandoti per i posti auto più numerosi, con una potenziale possibilità di scambio. È la ferrea legge economica, subito appresa ed attuata poiché è il meccanismo ottimale per incrementare la clientela. A fronte di siffatte osservazioni, è naturale aggiungere qualche considerazione: la buona educazione, il senso di civiltà, nei confronti del prossimo, sta velocemente degenerando, le buone maniere sono scarsamente considerate da una società, quale è quella di oggi indifferente, egoista, interessata al comodo di ciascuno, senza porre un pensiero all’esigenze altrui. Figurarsi per te!
Le norme, del buon vivere civile, si sono scordate, sono in decadenza, in quanto non certo facili per essere osservate: anzi piuttosto scomode. Meglio costruire un proprio modello di morale, di convivenza, piuttosto di andare alla ricerca di regole dettate dai nostri antenati i quali, sulla materia ci hanno insegnato molto, purtroppo solo a parole; perché, con l’esempio, pochi hanno saputo adeguarsi, specie nei tempi a noi vicini. Risulta assai più facile seguire un modello creato da noi stessi, secondo le esigenze di ciascuno, cliché certo meno impegnativi, con il vantaggio di ignorare quei rapporti di civile relazione con il nostro vicino. E vicino è una qualunque persona al nostro fianco: dai banchi di scuola, al posto di lavoro, ecc… Le buone abitudini sono davvero solo un ricordo? L’arroganza di oggi si riscontra in ogni momento, da parte di tutti.
I CESTELLI
Fabbricati in materiali diversi, necessitano di pulizia con maggior frequenza, poiché essendo di ridotte dimensioni, gli scarti sono meglio in evidenza.
Le indicazioni per il suo uso sono analoghe alle stesse indicate per il carrello, ovviamente la consistenza della spesa sarà adeguata.
Le direzioni della grande distribuzione, nell’intento di incontrare le esigenze di clienti, hanno trovato un ibrido fra carrello e cestello, usando contenitori, a mo’ di roller, più o meno ampi, a due o a quattro ruote, secondo la dimensione.
Tale recipiente richiede un’accurata attenzione igienica: contiene certamente prodotti alimentari, trascinati a pochissimi centimetri dal pavimento!?!
OCCHIO ALLA SPESA
I supermercati più moderni forniscono alla loro clientela, per la spesa del momento, un lettore ottico, dalla forma pressoché di cellulare.
Il codice a barre, di ogni prodotto prelevato, si scorre sul video di questo strumento il quale registra il costo. L’acquirente ha sempre sott’occhio l’ammontare dei prodotti acquistati, in più non perde tempo alle casse perché la somma complessiva è stata già recepita dal registratore. Il sistema è da tempo in uso negli USA ed in Inghilterra, in Germania, nei Paesi Bassi; arriva anche da noi, in Italia.
A SPASSO PER GLI SCAFFALI
Redatta la nostra lista, scelto il carrello, il cestello o altro, è giunto il momento di passeggiare attraverso le corsie.
I prodotti sono sistemati, in grandi linee, per generi. La frutta, la verdura, ecc.. avranno la collocazione in un reparto; i farinacei, quali: pane, pasta grissini, in un altro; ci sarà una sezione per i sottoaceti, quella per l’olio… e così via.. anche per tutti gli ulteriori articoli.
I prodotti più delicati sono gli alimentari: per questi, prima di essere ordinati nella sporta, è bene controllare la scadenza. La confezione deve essere integra, senza fenditure né strappi, se non gli ugelli preventivamente inseriti nella confezione già dal distributore, distinguibili dai netti contorni.
Ora, se si trova accidentalmente qualcosa fuori posto, come l’involucro lacerato, si legge una data antecedente all’attuale, si rinviene un frutto malconcio, ecc…, non casca il mondo! Una svista capita a chiunque per cui, con la dovuta cortesia, è opportuno consegnare l’involucro non conforme al personale addetto, il quale certamente ringrazierà per il riguardo dimostrato: in caso di ispezione eviterà un richiamo, antipatiche discussioni con acquirenti meno comprensivi, specie se i prodotti da tenere sotto controllo sono migliaia.
LE ETICHETTE
Importanti sono le etichette, queste devono essere sempre consultate poiché informano su elementi importanti quali:
– il produttore;
– l’origine;
– la qualità del contenuto;
– la quantità del contenuto;
– il prezzo per unità di misura – non sempre il costo della confezione, poiché è rilevabile dai lettori di codici a barre, ubicati nel punto vendita; poi se il prodotto dovrà essere un dono, non è agevole staccare il prezzo, senza danneggiare l’involucro e, … un regalo con il prezzo…;
– la data di produzione e/o confezione;
– il lotto di fabbricazione, indispensabile per risalire al confezionatore;
– la funzione del prodotto, se non evidente;
– precauzioni per l’impiego;
– descrizione degli ingredienti;
– la data di scadenza.
L’elenco è ovviamente generalizzato, per cui non tutti questi elementi si riscontrano, però ce n’è uno di importanza fondamentale:
LA DATA DI SCADENZA
Il legislatore è molto severo su questo fronte. Le indicazioni di scadenza, normalmente riscontrate sulle etichette dei prodotti di largo consumo, sono:
ENTRO IL: l’alimento deve essere consumato assolutamente nel giorno indicato. Non oltre!
DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE IL, o dicitura simile: in questo caso non c’è l’assoluta necessità di consumarlo alla data indicata; se consumato oltre, può perdere la freschezza, la fragranza, ecc…; non dovrebbe essere colpevole di altre conseguenze. Mai e poi mai deve comparire negli scaffali, se non per un caso accidentale.
I prodotti, in cui non è indicata una scadenza specifica, hanno la durata convenzionale di trenta mesi, ma non ci sono limiti temporali, presumendo siano seguite le norme stabilite dal produttore.
Una indicazione fondamentale riguarda la confezione in cui sono contenuti i prodotti: questa dev’essere integra, senza lacerazioni soggette a causare variazioni in merito alla qualità del prodotto, per queste fa fede la data di confezione.
SCADENZA DI PRODOTTI FARMACEUTICI E DI COSMESI
I prodotti farmaceutici e di cosmesi, se rinvenuti oltre la data prescritta di consumo, devono essere consegnati esclusivamente in farmacia, affinché non siano accidentalmente raccolti da persone incaute
ALLA CASSA
La lista della spesa si è trasformata in prodotti. Ancora un’occhiata per verificare se è esaurita, magari cancellando gli articoli di mano in mano in cui sono stati prelevati dagli scaffali; ricontrollare, ancora una volta, la data di scadenza, l’integrità della confezione, ecc…
L’acquirente, in taluni casi, autoconfeziona le derrate scelte, specie se si tratta di verdura o frutta, da ritirare con gli appositi accessori. Vi sono, a tal proposito delle colonne contenenti il necessario; si ritira il sacchetto, s’introduce la qualità scelta, con l’accortezza di eliminare, per quanto possibile, le fastidiose bolle d’aria, sarebbe opportuno legare con un nodo il contenuto, affinché sia scorrevole con la possibilità di scioglierlo all’utilizzo, pronto per essere recuperato per il prossimo impiego. Quando l’acquirente ha già separato le confezioni prelevate nel freezer, nel frigorifero o dai normali scaffali, occorre depositarle come sono predisposte; se a questo non ha provveduto, è buona norma mettere in atto la suddivisione; se si arriva con le proprie sporte, problemi non ve ne sono; diversamente, occorre chiederle.
Il personale addetto provvede alla consegna dei sacchetti in base alla quantità richiesta dal cliente, dietro un corrispettivo; nei punti di vendita à la page è l’incaricato/a stessa a provvedere alla collocazione dell’acquisto nelle sporte, in base all’ordine predisposto sul tappeto scorrevole… e intanto i supermercati, a poco a poco, sostituiscono la cassiera con il robot.
OLTRE LA CASSA
Le Direzioni dei principali supermercati non esitano, da un po’ di tempo a questa parte, ad offrire un aiuto psicologico alla propria clientela.
L’angolo più discreto del grande magazzino, ha un posto riservato a quei compratori più delicati, forse più timidi, laddove una persona altamente qualificata è disposta ad ascoltare i problemi degli acquirenti abituali, quasi a farseli propri, elargendo suggerimenti.
L’argomento è complesso, merita maggiore attenzione per cui, con il tempo, l’affronteremo opportunamente.
LA SPESA NELLE SPORTE
La collocazione della spesa nelle borse è fondamentale.
L’importanza di dividere, almeno per quanto possibile, i prodotti da collocare nel freezer, da quelli del frigo, dagli altri, è notevole dal momento in cui, quando è ora di riporli, sono selezionati, un’operazione già eseguita; una perdita di tempo evitata.
LA COLLOCAZIONE NELLE BORSE
Il trasporto delle sporte risulta meno faticoso quando i prodotti, oggetto dell’acquisto, sono collocati nelle borse con raziocinio, all’incirca di peso analogo; del resto, non è difficile trovare una buona sistemazione nel bagagliaio dell’auto.
I surgelati sono sistemati insieme, così anche i prodotti prelevati dal frigoriferi, meglio se in un contenitore a chiusura ermetica, riutilizzabile in più d’una occasione, reperibile nei punti di vendita. Se tale predisposizione è possibile, gli stessi subiscono minori variazioni termometriche, essendo a contatto conglomerano meno temperatura, quanto opportuno, se il percorso per essere ricollocati in altro contenitore refrigerato è piuttosto lontano; nel contempo, possono trovare una collocazione nel luogo più fresco del mezzo di trasporto.
Le confezioni prelevate dai normali scaffali non hanno particolari esigenze, comunque occorre sempre un occhio di riguardo.
Le bottiglie, i vasellami, ecc.., dovrebbero essere collocati in più sporte, ma se ciò non è possibile, occorre inserire negli interstizi altre confezioni, in maniera tale da non essere a contatto diretto: potrebbero subire urti frantumandosi, con conseguenze per nulla piacevoli…
I prodotti ortofrutticoli, come le altre derrate, dovrebbero essere introdotti in una stessa sporta, ponendo i prodotti meno delicati sul fondo.
I detersivi in polvere, liquidi, in altra forma è importante raggrupparli in uno o più contenitori, rassettati lontano, il più possibile, dagli alimenti.
Le borse, è opportuno, siano riempite senza lasciare interstizi, accomodando ogni pezzo al giusto posto, specie se prelevate dal rivenditore: da una collocazione ad un’altra se ne possono risparmiare…. Eccome – in modo da formare un parallelepipedo pressoché regolare, disponendo ai fianchi le confezioni piatte dai contorni regolari arrotondati, con l’accortezza di inserire quelle più robuste sul fondo, per sovrapporre le altre, via, via più delicate, evitando spazi vuoti, calibrando il peso.
… E A QUESTO PUNTO… È IMPORTANTE:
DEPOSITARE IL CARRELLO NEL LUOGO RISERVATO,
IN ORDINE IL PIÙ POSSIBILE, SENZA LASCIARE TRACCE;
CONSERVARE LO SCONTRINO PER QUALCHE TEMPO.
Il testo, fin qui predisposto, è aggiornato al tempo d’oggi.
I responsabili della grande distribuzione non esitano ad escogitare stratagemmi per attirare sempre più compratori, con inimmaginabili servizi di cui, almeno per ora, non s’è a conoscenza … forse nemmeno loro stessi … sanno!
Si ritiene opportuno – e questo è il proposito – di disquisire delle nuove trovate non appena s’ha notizia; chiediamo scusa ai lettori! La sfera di cristallo non è in nostro possesso: esiste solo nell’universo dei sogni … ma un giorno chissa?… Intanto, con i punti raccolti dall’abituale fornitore, si ha un premio sicuro per le vacanze…