Si chiamava Edoardo Piacentino, aveva 15 anni ed abitava a Pontecurone in viale Europa 12. E’ stato travolto ed ucciso da un treno in transito alla stazione ferroviaria del paese. Un dramma evitabile, perché a quanto pare, secondo le testimonianze, il ragazzo ha attraversato i binari con le cuffiette e non è riuscito a sentire il rumore del convoglio che l’ha investito in pieno, uccidendolo.
La ricostruzione dell’accaduto ha dell’incredibile: sono da poco passate le 7,40 di martedì mattina ed Edoardo, come era solito fare ormai da oltre un anno si reca alla stazione ferroviaria per salire sul treno delle 7,44 che lo porterà a Tortona, al Ciofs, il Centro di Formazione Professionale all’Istituto San Giuseppe, in viale Bassi, dove frequenta il corso di addetto alle vendite. In paese, c’é una fitta nebbia, e lui indossa le cuffie dell’Ipod con la musica probabilmente a tutto volume. Arriva alla stazione ma anziché imboccare il sottopasso attraversa i binari. Chi lo conosce dice che lo faceva spesso ed era abituato, ma stavolta accade qualcosa di diverso, perché Edoardo attraversa proprio nel preciso istante in cui transita l’interregionale veloce n. 2061, partito da Torino alle 6,05 e diretto a Piacenza. Il treno non ferma a Pontecurone ma il ragazzo a causa della nebbia, non riesce a vederlo e la musica a tutto volume nelle cuffiette gli impedisce di avvertire anche il rumore del treno in transito.
Tutto avviene nell’arco di pochi istanti: il treno transita esattamente nel preciso instante in cui il ragazzo attraversa il binario, sotto gli occhi increduli di alcuni ragazzi e dei passeggeri che si trovano sul marciapiede del secondo binario ed assistono inermi alla tragedia.
Il corpo del ragazzo viene preso di striscio e gettato a terra sul secondo binario, ma l’impatto è così forte che provoca la morte del 15enne.
Inutile l’arrivo dell’ambulanza del 118: i soccorritori cercano in tutti i modi di rianimarlo ma è tutto inutile. Il treno si ferma e per oltre mezz’ora si blocca tutto il traffico sulla linea ferroviaria Tortona – Voghera. Sul posto arrivano gli agenti della Polfer, che cercano di ricostruire l’accaduto, intanto i passeggeri che hanno assistito alla scena non riescono a darsi pace: raccontano agli agenti quello che hanno visto cioè il volto di un ragazzo che ha gettato via la propria vita, per non perdere pochi minuti di tempo ad utilizzare il sottopassaggio.
Sul posto arriva il medico legale e la salma del ragazzo viene trasportata all’obitorio, nel frattempo viene riaperta la linea ferroviaria, ma solo un su binario: i treni accusano ritardi anche consistenti e soltanto poco prima delle 11 il traffico ferroviario ritorna alla normalità.
Edoardo Piacentino era nato il 12 marzo 1997 ed era figlio unico. Viveva con i nonni materni e con la mamma Lorena Bassi, di 45 anni, separata dal marito. Il padre del ragazzo, infatti, non abita più a Pontecurone in via Europa. La famiglia è molto conosciuta in paese, e la mamma, purtroppo, in questo momento non lavora perché vittima di una grave incidente qualche tempo fa.
Edoardo,, come detto, frequentava l’istituto professionale di Tortona, ma aveva già inoltrato domanda di iscrizione all’Istituto “Maserati” di Voghera ed era in attesa di una risposta per iniziare un nuovo percorso scolastico.
“Lo conoscevo – dice il sindaco di Pontecurone Ernesto Nobile – conosco la famiglia personalmente ed inoltre abitano a breve distanza dalla mia abitazione. Sono costernato e veramente affranto per un dramma che si sarebbe potuto evitare. Non ci stanchiamo mai di esortare i pendolari di ogni età a non attraversare mai i binari ma utilizzare sempre il sottopasso pedonale che è stato costruito per questo. Non ci sono parole per descrivere tutto quello che si prova in momenti come questo.”
Edoardo Piacentino era definito da quelli che lo conoscevano un ragazzo vivace, a volte forse troppo esuberante. Una caratteristica comune a molti giovani di oggi, che li porta a sentirsi forti ed invincibili, fino a quando non accadono tragedie come questa che spezzano la vita di tante persone e gettano nello sconforto tanti genitori che si vanno in apprensione, ogni volta i loro figli escono di casa e se ne vanno in giro da soli.
Timore ed apprensione di ogni genitore che riesce a tirare un sospiro di sollievo quando i figli rientrano a casa. Per la mamma di Edoardo, purtroppo, non è stato così.
23 ottobre 2012