Summit alla Camera di Commercio degli esperti dell’economia provinciale e delle Associazioni di categoria che si sono incontrati per valutare lo stato di gravissima difficoltà in cui versa l’economia provinciale in seguito alla crisi finanziaria del Comune di Alessandria.
“Ai problemi derivanti dalla crisi economica generale con cui da circa tre anni le aziende sono costrette a fare i conti – ha dichiarato il Presidente Piero Martinotti – si aggiungono le difficoltà specifiche legate allo stato di dissesto che ha investito le finanze della Città di Alessandria.I rappresentanti dell’associazionismo imprenditoriale e i membri della Giunta camerale sono stati concordi nel valutare con estrema preoccupazione il momento che stiamo vivendo. La Camera di Commercio, come momento di rappresentanza degli interessi economici provinciali, intende farsi portavoce di questa acuta preoccupazione del mondo produttivo. Alessandria è il primo capoluogo di provincia per cui sia stato dichiarato lo stato di dissesto: un triste primato di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma ora occorre che il Governo e il Parlamento si rendano conto della specificità della nostra situazione. Parliamo infatti di un Comune di 90.000 abitanti, che influisce sullo stato dell’intero territorio. La norma nella sua interpretazione rigida certifica uno stato di sofferenza, ma non aiuta a configurare una soluzione del problema, anzi sta conducendo alla paralisi e alla distruzione di un’intera economia, non solo cittadina, ma complessivamente provinciale.”
Le aziende vogliono esprimere profonda preoccupazione per la sopravvivenza di migliaia di posti di lavoro dei propri lavoratori, che già oggi sono a rischio: “esattamente come quelli dei dipendenti del Comune e delle aziende partecipate – aggiunge Martinotti – i cui stipendi sono mensilmente in discussione. Le conseguenze dello stato di dissesto, con pagamenti ritardati o addirittura una forte riduzione di crediti già maturati da tempo, potrebbero portare le imprese in condizioni estremamente problematiche nel giro di poche settimane. Non sono in gioco il destino o gli interessi di una singola categoria sociale o produttiva, ma lo è il tessuto economico nel suo insieme.”
Secondo il presidente della Camera di Commercio manifestazioni come la fiaccolata del 18 ottobre sono il segno di questo disagio, al quale le aziende guardano con rispetto e attenzione.
“La Camera di Commercio, come casa delle imprese – conclude Martinotti – è fermamente intenzionata ad assumere ogni possibile iniziativa utile per evitare il blocco delle attività economiche provinciali. Siamo in condizioni di emergenza ed è importante che lo Stato comprenda che, pur nel rigore necessario, serve una considerazione specifica per garantire la sopravvivenza di un intero sistema territoriale. Congiuntamente alle Associazioni, chiederemo di poter ragionare con interlocutori certi e competenti per poter affrontare a mente sgombra ogni misura utile a tener conto della nostra specificità, a pianificare un’emersione graduale ma rapida dal dissesto, intervenendo ad esempio sulla modifica dei meccanismi di anticipazione finanziaria di alcuni cespiti di competenza comunale. Senza misure straordinarie il rischio è di avvitarsi in una crisi senza uscita che avrà ripercussioni su tutta la provincia”.
16 ottobre 2012