Anche quest’anno Ministero della Salute e Regione Piemonte hanno avviato una campagna d’informazione riguardante i rischi derivanti dalla raccolta privata di funghi per uso alimentare, raccomandando di utilizzare gli uffici degli ispettorati micologici dei dipartimenti di prevenzione delle ASL per evitare pericolosi danni per la salute. L’iniziativa, che rientra negli interventi di prevenzione della salute, è di indubbia importanza per evitare possibili casi di intossicazione o avvelenamento dovuti all’ingestione di funghi non commestibili. Come ogni anno gli esperti micologi del Servizio Alimenti e Nutrizione dell’ASL sono a disposizione del pubblico per esaminare i funghi raccolti, rilasciando un certificato che attesta la loro commestibilità e ne indica le corrette modalità di consumo. Le prestazioni del Micologo sono gratuite per i privati raccoglitori e/o diretti consumatori.
SEDI ED ORARI DELL’ISPETTORATO MICOLOGICO dell’ASL
CASALE MONFERRATO
presso il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione- via Palestro 41: tel. 0142 434543-531
Martedì e Venerdì dalle 9 alle 10,30 su appuntamento – Lunedì e Giovedì dalle 14,30 alle 15,30
ALESSANDRIA
presso il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione – via Venezia 6: tel. 0131 307800/6904/7812
dal Lunedì al Venerdì dalle 14 alle 15 – su appuntamento
TORTONA
presso il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione , via Milazzo 1 (ex Caserma Passalacqua):
il Martedì dalle 8.30 alle 10 tel. 0131 865362/5300
ACQUI TERME
presso il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione via Alessandria, 1:
Lunedì dalle 14 alle 15 – tel. 0144 777448
OVADA
presso il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione, via XXV Aprile, 22:
Lunedì dalle 15,30 alle 17 – tel. 0143 826663
NOVI LIGURE
presso il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione, via Papa Giovanni XXIII,1 :
Martedì’ dalle 10.30 alle 12 – tel. 0143.332638
Al di fuori degli orari stabiliti, per richieste straordinarie o di effettiva urgenza, è possibile telefonare ai numeri citati per avere informazioni circa la contattabilità del micologo.
I Micologi dell’ASL sono inoltre disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie per consumare i funghi raccolti senza rischi, ne ricordiamo alcune:
Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi rinvenuti, poiché solo alcune specie sono commestibili. Si evita così di provocare un danno all’ecosistema.
I funghi vanno raccolti interi e completi di ogni loro parte (radichetta, bulbo, volva, anello, …) e non in stato di alterazione (ammuffiti, fradici ecc.), ripuliti dal terriccio avendo cura di manipolarli il meno possibile per evitare cambiamenti di colore.
I funghi raccolti si trasportano in contenitori rigidi ed aerati (es. cestini di vimini) che consentono un’ulteriore disseminazione delle spore e diminuiscono i fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi.
Non raccogliere funghi in aree sospette di inquinamento (discariche, bordi stradali, …).
Per il riconoscimento delle commestibilità dei funghi non affidarsi a metodi empirici come cucchiaino di argento, latte, mollica di pane.
Di norma i funghi vanno mangiati sempre ben cotti, da crudi sono scarsamente digeribili se non addirittura velenosi (il comune “chiodino”, Armillariella mellea, risulta tossico se non è prebollito per almeno 15 minuti prima della cottura definitiva) perchè contengono tossine termolabili che si degradano al calore di cottura.
Non somministrare funghi a bambini, donne in gravidanza o allattamento, a individui con intolleranze alimentari o a farmaci o disturbi a stomaco, fegato, pancreas, senza il consenso del medico.
Cosa fare in caso di avvelenamento da funghi:
Se dopo aver consumato dei funghi insorgono disturbi recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso.
Prestare attenzione ai sintomi di malessere e gastroenterici (nausea, vomito, diarrea), a prescindere dal tempo trascorso dal pasto. Le sindromi da intossicazione da funghi possono essere a breve incubazione (sintomi entro 4-5 ore dal consumo), lunga incubazione (sintomi da 6-8 ore fino a 48 ore ed oltre dal pasto).
Portare gli avanzi dei funghi disponibili, compresi quelli gettati via in pattumiera, utili ai fini del riconoscimento.
Non tentare “terapie” autonome.
Non ingerire nulla, soprattutto niente alcolici.
Gli esperti del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL AL forniscono anche alcune raccomandazioni di carattere generale utili a prevenire i rischi ai quali si espongono persone inesperte o anziane inoltrandosi nei boschi in cerca di funghi senza la necessaria cautela e l’attrezzatura adeguata:
– scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche;
– comunicare l’itinerario a qualcuno prima di intraprendere l’escursione;
– non andare mai da soli;
– consultare prima della partenza i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche;
– scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’escursione ( calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello.
3 ottobre 2012