La Commissione provinciale ambiente

La procedura di bonifica del sito industriale di Spinetta marengo che comprende le ditte Solvay Speciality Polymers Italy, Arkema S.r.l. e Cofely Italia, è stata avviata in seguito ad autodenuncia effettuata autonomamente dalle singole società dieci anni fa e precisamente il 22 luglio 2002 .

La Regione ha inserito il sito nella programmazione regionale degli interventi di bonifica ad iniziativa degli interessati e ha stabilito, quale data di decorrenza dell’obbligo di bonifica il 1° aprile 2003. La procedura tecnico-amministrativa di bonifica ha seguito quindi tutte le fasi previste, con la soc. Solvay che, di fatto, rivestiva il ruolo di “capofila” nei rapporti con gli Enti coinvolti nel procedimento (le relazioni tecniche via via presentate erano costituite da un unico documento, relativo all’intero perimetro del polo chimico). Tale situazione si protraeva fino al Novembre 2010, quando i percorsi amministrativi per le tre società furono nuovamente distinti.

In sintesi, si elencano nel seguito i passaggi fondamentali del procedimento.

 

Giugno 2003

Presentazione del Piano di caratterizzazione esteso all’intero polo chimico. In base ai dati pregressi, il Piano evidenziava, per l’interno del sito:

contaminazione dei terreni: metalli pesanti [Piombo, Arsenico, Cadmio, Cromo, Rame, Zinco], idrocarburi, idrocarburi policiclici aromatici [IPA], idrocarburi clorurati, fluoruri, DDT;

contaminazione delle acque sotterranee: metalli pesanti, solventi clorurati, fluoruri, DDT.

In sede di Conferenza di servizi convocata per l’esame del Piano, la Provincia evidenziava l’inadeguatezza del documento fornito, il cui limite principale consisteva nel fatto che le indagini integrative programmate per completare il quadro conoscitivo dell’inquinamento non tenevano in alcun conto le aree esterne al polo chimico, né venivano presi in considerazione i possibili percorsi di migrazione degli inquinanti verso bersagli esterni. La Provincia consigliava quindi l’esecuzione di sondaggi esterni al sito, e l’allestimento di piezometri a monte e a valle dello stesso. Il Comune di Alessandria, nell’approvare il Piano, accoglieva per intero le osservazioni della Provincia, prescrivendo consistenti indagini integrative anche per l’esterno del sito.

 

Settembre 2004

Presentazione della Relazione conclusiva delle attività di indagine. Viene confermato il quadro di pesante contaminazione dei terreni e delle acque di falda. I 3 nuovi piezometri “esterni” (esterni allo stabilimento, ma comunque entro i limiti della proprietà Solvay) risultano contaminati. Ne consegue la necessità di predisporre misure di Messa in Sicurezza della falda superficiale, per evitare la migrazione della contaminazione. Nella Relazione si dà conto per la prima volta dell’esistenza del cosiddetto “alto piezometrico”, ossia di un anomalo innalzamento della superficie piezometrica della falda superficiale, in corrispondenza dell’area centrale del sito.

Nel corso di successive riunioni tecniche, Provincia e Arpa richiedono approfondimenti di indagine sia per le aree esterne che per l’alto piezometrico, essenziali per la progettazione di qualsiasi intervento sulla falda, che dovrà essere inquadrato quale Progetto preliminare di bonifica.

 

Marzo 2005

Le ditte inviano un documento inerente una barriera idraulica costituita da 4 pozzi di emungimento. Le causa dell’anomalia piezometrica non sono state ancora individuate.

 

Novembre 2005

Solvay realizza 3 nuovi piezometri esterni al sito.

 

Dicembre 2005

La Provincia invita il Comune a sollecitare Solvay per la presentazione del Progetto preliminare di bonifica.

 

Febbraio 2006

Il Comune sollecita Solvay per la presentazione del Progetto preliminare di bonifica.

 

Marzo 2006

Solvay presenta il Progetto preliminare di bonifica. L’anomalia piezometria persiste nonostante sia iniziata l’individuazione e l’eliminazione di perdite dalla rete idrica dello stabilimento. Viene finalmente fornita, come richiesto dalla Provincia, la planimetria della contaminazione da Cromo esavalente, Cloroformio e Tetracoroetilene anche all’esterno del sito.

Il Progetto preliminare verrà accantonato in seguito all’entrata in vigore del D.Lgs. 152/2006, che non prevede tale fase progettuale.

 

Ottobre 2006

Presentazione dell’Analisi di rischio sito-specifica, nella quale il problema dell’alto piezometrico viene considerato risolto, e la barriera idraulica viene considerata efficiente.

 

Novembre 2006

Presentazione di un documento relativo all’avvio della barriera idraulica. La Provincia chiede che vengano forniti i risultati della simulazioni effettuate, e presentati e dati delle prove fatte in campo.

 

Dicembre 2006

Conferenza dei servizi per l’approvazione dell’Analisi di rischio, preceduta da riunione tecnica. La Provincia evidenzia che, in mancanza di certezze in merito all’eliminazione dell’alto piezometrico ed all’efficienza della barriera idraulica, non sussistono le condizioni per l’approvazione dell’Analisi di rischio. Chiede che a tale riguardo vengano indicati tempi certi, e forniti periodici aggiornamenti.

 

Maggio 2007

A seguito della ripresentazione del documento “Analisi di rischio sito specifica”, relativo questa volta alla sola matrice “terreni”, la Provincia esprime parere favorevole all’approvazione.

 

Novembre 2007

Nell’ambito di altro e separato procedimento amministrativo, la Soc. Coopsette documentava uno stato di contaminazione della falda da Cromo esavalente presso l’area dell’ex zuccherificio. La Provincia ed il Comune chiedevano quindi ad Arpa di attivarsi, ipotizzando una correlazione tra tale problematica e l’inquinamento presso il polo chimico. Si è da subito richiesto ad Arpa di estendere il monitoraggio anche oltre l‘ex zuccherificio, presso tutti i possibili bersagli della contaminazione, con particolare riferimento alle cascine ivi presenti.

 

Maggio 2008

Solvay presenta un documento relativo alle perdite idriche all’origine dell’alto piezometrico. Le perdite sono identificate e quantificate, e si afferma che, finché non verranno eliminate, il confinamento della contaminazione sarà estremamente difficile. Tali affermazioni confermano le preoccupazioni precedentemente espresse dalla Provincia.

 

Maggio 2008

In seguito ad analisi effettuate da Arpa, si riscontra che la contaminazione della falda acquifera è estesa fino all’area dell’ex zuccherificio. Il Comune emette ordinanza per limitare l’utilizzo dei pozzi entro un’area estesa dall’abitato di Spinetta fino al fiume Bormida.

 

Giugno 2008

La Provincia, in seguito alle nuove informazioni in merito alla diffusione della contaminazione all’esterno del polo chimico, nonché in merito alla passata gestione dei rifiuti contenenti Cromo all’interno del sito, e visto l’evidente inefficacia della barriera idraulica, chiede al Comune di Alessandria di richiedere alle ditte la programmazione di indagini integrative per la caratterizzazione dell’area.

 

Luglio 2008

Solvay invia agli Enti copiosa documentazione, dalla quale emergono dati preoccupanti sulla contaminazione del sito e sulla sua evoluzione storica, in particolare da Cromo esavalente, anche all’esterno. Nel contempo, chiede che la precedente proprietà (Montedison) venga coinvolta nel procedimento amministrativo in qualità di responsabile della contaminazione.

 

Novembre 2008

In seguito a specifica richiesta del Comune di Alessandria, la Provincia, in sede di Conferenza di servizi, dichiara di non essere tenuta ad emettere ordinanza di bonifica in capo ad altri soggetti, sulla scorta di parere espresso dalla propria Direzione Avvocatura e Affari Legali.

 

Gennaio 2009

Solvay, in seguito a richiesta degli Enti, invia un Piano di caratterizzazione integrativo, predisposto sulla base delle informazioni recentemente emerse.

 

Aprile 2009

Il Comune di Alessandria approva il Piano di caratterizzazione integrativo.

 

Maggio 2009

La Provincia, in seguito a ripetuti sopralluoghi, riscontra che Solvay non rispetta il cronoprogramma delle attività di caratterizzazione, impedendo di fatto agli Enti di controllo di esercitare le proprie funzioni. Invia comunicazione al Comune.

 

Ottobre 2009

Solvay invia i risultati delle attività di caratterizzazione integrativa, e il Modello idrogeologico relativo alle falde acquifere. Le indagini di caratterizzazione integrativa evidenziano che la contaminazione ha raggiunto anche le falde profonde, le quali, contrariamente a quanto precedentemente affermato da Solvay, risultano soltanto parzialmente separate da quella superficiale, più pesantemente inquinata. Inoltre, le discariche presenti all’interno del polo chimico contengono non soltanto rifiuti speciali, ma anche rifiuti ex tossico-nocivi, che possono aver contribuito – e contribuire in futuro – al quadro di inquinamento dei suoli e delle acque.

La Provincia, visti i risultati delle analisi sulle acque, che denotano un netto peggioramento dell’inquinamento da Cloroformio in alcuni punti di monitoraggio, scrive al Comune per richiedere un incontro con Solvay. In seguito a successive riunioni ed alla produzione di documentazione, l’incremento di Cloroformio verrà attribuito da Solvay ad una perdita localizzata e circoscritta nell’area centrale dello stabilimento, quantificata dapprima in 200 mc, poi in 400 mc. Verrà quindi attivato, localmente, un sistema di emungimento dell’acqua di falda e di estrazione dei vapori dal sottosuolo. Il sistema, tutt’ora in funzione, ha dimostrato una certa efficacia nel contenere la diffusione della recente contaminazione.

 

Novembre 2009

Solvay invia nuova Analisi di rischio sito-specifica, incompleta.

 

Aprile 2010

Il Comune di Alessandria, in seguito ad ampia attività istruttoria con il contributo di Provincia e Arpa, chiede a Solvay la riformulazione dell’Analisi di rischio.

 

Febbraio 2010

La Provincia chiede ad Arpa verifiche sullo stato della falda esternamente al sito, ed un contributo in merito all’attribuibilità della contaminazione esterna alle ditte insediate presso il polo chimico. Ciò al fine di emettere eventuale ordinanza di bonifica a carico dei responsabili dell’inquinamento. Lo studio successivamente fornito da Arpa permette di correlare con un buon grado di sicurezza l’inquinamento delle falde esterno al polo con quello presente all’interno, senza quindi l’apporto di ipotetiche sorgenti esterne non ancora individuate.

 

Giugno 2010

Solvay invia riformulazione dell’Analisi di rischio sito-specifica. Seguono numerose riunioni tecniche, richieste di integrazioni ed approfondimenti di indagini in campo.

 

Aprile 2011

Il Comune di Alessandria approva l’Analisi di rischio.

 

Ottobre 2011

Solvay invia il Progetto di bonifica per i terreni, che comprende interventi di Messa in sicurezza operativa, di bonifica vera e propria e di Messa in sicurezza permanente per le discariche più pericolose.

Nel dettaglio, sono previste più tipologie di intervento in base al tipo di contaminazione ed alla zona nella quale la stessa è stata riscontrata.

Interventi previsti:

Soil Vapour Extraction (SVE – estrazione di vapori dal suolo) nelle aree maggiormente contaminate da sostanze volatili come i composti clorurati (solventi);

Scavo e smaltimento del terreno in una zona di ridotte dimensioni contaminata da idrocarburi;

Pavimentazione o mantenimento in efficienza della pavimentazione già presente in zone con terreno superficiale contaminato da metalli pesanti e DDT;

Adozione di procedure operative di gestione del rischio legato al percorso di contatto diretto con il terreno da parte dei dipendenti e dei lavoratori di ditte esterne che operano all’interno del sito.

Per l’area di due discariche denominate C1 e C2, a suo tempo autorizzate per rifiuti speciali ma in realtà, come dimostrato da indagini ambientali nell’ambito del procedimento di bonifica, contenenti anche sostanze pericolose (principalmente arsenico), è previsto un intervento di messa in sicurezza permanente. Tale intervento consiste nel realizzare una copertura superficiale impermeabile (capping) dei due corpi di discarica, in modo da isolare i rifiuti contenuti dall’ambiente esterno.

 

Febbraio 2012

Il Comune di Alessandria, in seguito ad istruttoria e Conferenza dei servizi, approva il Progetto di bonifica.

 

24 giugno 2012