“La riorganizzazione dei Tribunali dovrebbe superare la logica dei tagli basati su parametri indifferenziati ed operati nella sola ottica del risparmio, spesso teorico, e tenendo invece principalmente conto dell’efficienza e della razionalizzazione dei servizi”. Questo il punto da cui partire per un efficace riforma del sistema giudiziario italiano secondo Mario Lovelli, che è intervenuto in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sullo “Schema di decreto legislativo recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero”, il cui esame proseguirà nel corso di questa settimana.

Il deputato alessandrino ha quindi evidenziato le molteplici criticità che il provvedimento potrebbe provocare sul territorio piemontese. Un’area, che, come spiegato da Lovelli “presenta caratteristiche assai peculiari che devono essere tenute in considerazione per avviare un piano di riorganizzazione della Giustizia, trattandosi infatti di un territorio sul quale insistono 1.200 comuni, circa due terzi dei quali situati in zone montane”. Lovelli si è poi soffermato in particolare sulla Provincia di Alessandria, dove il Tribunale di Alessandria, secondo le linee tracciate dal piano di riorganizzazione delineato dal Guardasigilli Paola Severino, andrebbe ad assorbirebbe i tribunali di Acqui Terme, Casale Monferrato e Tortona, oltre alla sede staccata di Novi Ligure, con la soppressione di tutte le sedi dei giudici di pace fuori dal capoluogo.

“Le sedi dei tribunali in Provincia rappresentano una presenza significativa di presidi di Giustizia sul territorio sui quali occorre ragionare, approfondire e quindi intervenire con gradualità, anche prevedendo una riorganizzazione “in rete” degli uffici giudiziari esistenti. Dalle audizioni e dal dibattito in Commissione si è avuta invece conferma del fatto che il Ministero della Giustizia non abbia approfondito molti aspetti dei territori e degli uffici giudiziari sui quali intende incidere con il provvedimento. Ritengo – ha proseguito Lovelli – che il principale obiettivo dovrebbe essere il miglioramento dell’efficienza del servizio Giustizia, poiché solo dall’efficienza possono derivare risparmi effettivi. Inoltre i costi edilizi della riorganizzazione rischiano di gravare soprattutto sugli enti locali già colpiti dalla spending review, mentre ad Alessandria la situazione finanziaria del capoluogo è ben nota. Ho chiesto perciò che nel parere della Commissione emerga chiaramente la necessità di un ripensamento legato anche alla riorganizzazione delle stesse Province e degli uffici periferici dello Stato, a cominciare dalle Prefetture. Ci vuole un “piano industriale” per la Giustizia e per la Pubblica Amministrazione, superando la logica dei tagli lineari”.

30 luglio 2012