“Mi auguro che non andremo al dissesto, ma purtroppo non saremo noi a deciderlo. Noi lavoriamo per una città migliore, a misura di bambino perché loro sono il nostro futuro e mi auguro veramente di riuscire a salvare Alessandria dallo sfascio.”
Queste le parole più importanti pronunciate dal sindaco di Alessandria, Rita Rossa, nel giorno dell’insediamento del consiglio comunale. In un’aula strapiena in ogni ordine di posto, toni di festa, applausi, che il sindaco però, ha in parte voluto smorzare quando, dopo il giuramento, ha pronunciato il suo primo discorso ufficiale di fronte al consiglio comunale ricordando le difficoltà di una città messa in ginocchio da una situazione finanziaria catastrofica.
Prima però c’è stata la parte più bella: quella dell’insediamento, con decine di fotografi e flash a non finire e la composizione dei gruppi consiliari con la nomina dei rispettivi capigruppo che saranno complessivamente 11: Il Partito Democratico guidato da Giorgio Abonante, la lista civica “Rita Rossa” guidata da Marica Barrera, I moderati da Diego Malagrino, poi Rifondazione Comunista (Ciro Fiorentino), Idv (Giancarlo Cattaneo), SEL (Claudio Lombardi). All’opposizione il Pdl con Piercarlo Fabbio capogruppo, poi l’UDC con Giovanni Barosini, il Movimento 5 stelle (Angelo Malerba), la lega Nord (Roberto Sarti) e il gruppo Misto (Georghe Raica).
Come nuovo presidente del consiglio è stato eletto Enrico Mazzoni mentre vice presidenti Malagrino e Priano.
LA PRIORITA’ E’ RISANARE
Forte e deciso il primo discorso di Rita Rossa. Ed inequivocabile: i conti da quadrare .
Non prima però di aver ricordato il padre, uno dei socialistio Doc della priovincia di Alessandria, già presidente provinciale nonché abile e stimato dirigente di partito oltre figura indelebile nelal storia di Alessandria. Ed è in quel frangente che Rita Rossa si è visibilmente commossa.
“La situazione economico finanziaria in cui il Comune versa – ha detto il neo sindaco – è diventata terreno di confronto comune, una realtà che la città sta cominciando a conoscere nei suoi risvolti più drammatici.Abbiamo risolto i problemi di ATM e AMIU e lo abbiamo dovuto fare forzando, con il conforto del Prefetto, procedure che ci hanno portato ad assumere una deliberazione straordinaria inviata alla Corte dei Conti perché accerti le responsabilità di chi ha portato il comune in questa situazione parlando di finanza creativa. Abbiamo forzato la procedure nella convinzione che gli stipendi dei lavoratori debbano venire prima di tutto. Un esempio per dire che non è la nostra immaginazione a parlare di grave situazione, sono i fatti, non è alterazione dei dati, è l’atto di trasparenza che per dovere di lealtà nei confronti della città e al giuramento che ho appena pronunciato, siamo costretti a fare.”
“Noi non vorremmo il dissesto – ha aggiunto Rita Rossa – non vogliamo che la città cada nel dissesto perche vuol dire l’impossibilità di contrarre mutui, aumento delle imposte e delle tariffe al massimo al massimo, sospensione dei pagamenti ai fornitori, ma non toccherà a noi stabilire se questo sarà l’epilogo.
Noi ci occupiamo della trasparenza degli atti che facciamo e degli atti che troviamo e che pian piano rendiamo noti.
Io preferrirei chiedere alla città un sacrificio forte, compiere una forte opera di risanamento, ma evitare il dissesto. Questa scelta non dipenderà da noi, sarà la delibera della Corte dei Conti che dirà se gli atti contabili della passata amministrane avranno prodotto tali e tanti atti illegittimi e disastrosi da causare il dissesto.
In ogni caso a noi toccherà risanare.
La responsabilità di tutti noi sta di fronte al risanamento economico finanziario che diventa uno strumento per ridare credibilità alle istituzioni.”
7 agosto 2012