A 15 mesi di distanza da quando è scoppiato il problema dell’acqua non pagata dai nomadi, finalmente il Comune si è deciso ad intervenire, ma non per far pagare le bollette idriche che nel frattempo avranno superato gli 80 mila euro, ma per sistemare il caso dei contatori dell’enel, perché, a quanto pare, fino ad oggi c’é un contatore unico per tutte le famiglie che risiedono al campo nomadi lungo la provinciale per Castelnuovo Scrivia

Non sappiamo se i nomadi oltre all’acqua e ai rifiuti, evitano anche di pagare l’energia elettrica (vogliamo sperare di no), ma una cosa è certa: nessuno finora aveva un contatore proprio.

Il campo nomadi di Tortona

Proprio in questi, giorni, infatti, il Comune di Tortona, insieme ai tecnici dell’Enel sono intervenuti per la verifica dei contatori dell’Enel, per cui a breve ogni famiglia presente all’interno dell’area attrezzata della Comunità Sinta sarà dotata di un contatore.

“Si tratta – dicono in Comune – di un ulteriore passo verso la sistemazione definitiva di quest’area. Gli uffici comunali, infatti, sono al lavoro per definire le piazzole di sosta al fine di regolamentare la situazione all’interno del campo. E’ in fase di elaborazione uno schema che confluirà in un progetto. Una volta individuata la singola piazzola, verrà stabilita una cifra per ogni singola piazzola. Già altre realtà dove sono presenti Comunità Sinte hanno proceduto in questa direzione in quanto risulta una più facile imputazione dei singoli costi di gestione. Con le piazzole, infatti, ogni famiglia sinta pagherebbe una tariffa proporzionata alla piazzola assegnata potendo stipulare i singoli contratti per tutte le utenze e consentire, allo stesso tempo, un numero massimo di piazzole.”

 

L’ASSESSORE CERCA IL DIALOGO E I TORTONESI PAGANO L’ACQUA DEI NOMADI

L'assessore Laura Castellano

Il caso dell’acqua non pagata dai nomadi era emerso il 21 febbraio 2011: in quel periodo ammontavano a 35 mila euro i soldi per le bollette da pagare intestate al Comune di Tortona, poi diventati 70 mila nel novembre scorso. Oggi saranno almeno 80 mila euro se non molti di più.

Debiti che il Comune ha con gestione acqua e che prima o poi dovrà saldare attingendo dalle casse comunali, chissà, forse quando i tortonesi verseranno l’IMU

Intanto al campo nomadi continuano bellamente ad utilizzare l’acqua gratis, per bere, lavarsi ma anche per lavare auto e roulotte.

Da allora tante belle parole e, su pressione della minoranza, la richiesta di aiuto alla Caritas che ha tolto 18 mila euro ai tortonesi bisognosi per darli al Comune e pagare una piccola parte dell’acqua consumata dai nomadi.

Oggi è arrivata l’ultima dichiarazione dell’assessore Laura Castellano che spiega come il Comune continui a cercare il dialogo con queste persone:

“Da tempo è in atto un lavoro strutturato e articolato di concertazione tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti della Comunità Sinta al fine di addivenire ad una responsabilizzazione – commenta l’assessore ai Servizi Sociali, Laura Castellano -: un lavoro sul dialogo e sulle persone, oltre che all’accresciuta sensibilità delle famiglie sinti. Come già avvenuto nel corso del tavolo di lavoro per lo sgombero dell’area che sarà espropriata per la realizzazione della tangenziale. In quell’occasione è stato sottoscritto, tra le parti, un accordo con cui la Comunità si impegna a spostarsi, sempre all’interno della zona, a proprie cura e spese”.

Nessuna parola su chi pagherà 80 mila euro di acqua.

Sorge un dubbio: non è che in cambio dello sgombero dell’area che i nomadi avevano occupato abusivamente e sulla quale passerà la tangenziale, il Comune si accollerà tutti debiti che hanno i Sinti?

4 giugno 2012