Due brillanti interventi della Guardia di Finanza di Valenza che due diverse operazioni ha sequestrato 2 Kg e 200 grammi di oro ed oltre 18 Kg di sigarette.

Nel primo caso, i finanzieri in servizio di perlustrazione nella zona industriale della città, fermavano un’autovettura, il cui conducente nascondeva in auto ben 2.221 grammi di oro senza alcun documento fiscale.

Interpellato circa la provenienza e la destinazione del metallo prezioso, l’uomo, cittadino italiano, dichiarava di essere titolare di negozio di “compro oro” a Marsiglia, di aver fuso i rottami di gioielli usati acquistati e quindi di essere giunto a Valenza per la successiva rivendita presso una fonderia cittadina.

La vigente normativa prevede, visto l’elevato valore intrinseco del metallo prezioso e il connesso rischio di riciclaggio, che il commercio di materiale d’oro sul territorio nazionale debba essere preventivamente comunicato all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, la quale verifica la sussistenza degli stringenti requisiti stabiliti dalla legge.

L’imprenditore, invece, privo di alcun requisito di legittimità, operava abusivamente in aperta violazione alle norme di legge e adesso rischia una pena da sei mesi a quattro anni di carcere. L’ingente quantitativo di metallo, del valore di circa 67 mila euro è stato pertanto sottoposto a sequestro mentre il commerciante è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Alessandria.

L’uomo inoltre dovrà pagare anche una “multa” fino a 1.500 euro, poiché sul metallo trasportato non erano impressi il titolo aurifero e il marchio d’identificazione.

La seconda operazione effettuata dai finanzieri di Valenza, invece ha riguardato il sequestro di 18 kg di sigarette nei confronti di un uomo che è stato visto scaricare dalla propria auto, nei pressi di una tabaccheria, alcune scatole.

Fermato per il controllo, l’uomo non era in grado di esibire la documentazione di accompagnamento della merce trasportata, ossia poco piú di sette chilogrammi e mezzo di tabacchi lavorati (sigarette e sigari) e, anche lui, risultava non autorizzato al commercio del tabacco. Violazione questa costituente reato punita con l’arresto fino a un anno.

La successiva perquisizione domiciliare permetteva di rinvenire ulteriori dieci chili e mezzo di tabacco.

I prodotti, del valore complessivo di circa 5.000 euro, sono stati sottoposti a sequestro, mentre il responsabile è stato anch’esso denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria.

31 maggio 2012