Buongiorno Direttore.

Le scrivo desiderando rendere noto un accadimento increscioso con reiterazione di comportamenti poco consoni a quella che, dovrebbe, essere invece una fattiva collaborazione tra scuola e genitori, dove l’unico, vero, fine sarebbe auspicabile fosse l’operare congiuntamente nel migliore interesse per i ragazzi.

Mi riferisco al rigido Regolamento d’Istituto della Scuola Media Luca Valenziano di Tortona.

Non dovrebbe accadere, ma accade, che i ragazzi dimentichino del materiale scolastico, quale la cartellina con il necessario per la lezione di arte, o di tecnica, o entrambe, come accaduto ancora ad un ragazzo questa mattina; materiale che viene inavvertitamente lasciato a casa, nell’auto dei genitori, alla panetteria dove acquistano lo spuntino di metà mattina.

Anche qualora un genitore (o lo stesso esercente del negozio) volesse premurarsi di recapitare immediatamente a scuola questo materiale (parliamo dei minuti immediatamente successivi all’entrata dei giovani in Istituto) riceve un netto rifiuto da parte del personale, sia da parte dei bidelli (che mi rendo conto, NON sono preposti a questo, ma nemmeno ad altri comportamenti che invece sono ampiamente concessi, ma di questo parleremo in chiusura di questa lettera) che da parte del personale di segreteria al quale ci si rivolge motivando la situazione, involontaria, che però determina una non fruibilità di una o più materie del piano di studi di una scuola dell’obbligo; anche qualora il Genitore, esibendo idoneo documento di identificazione personale, si offrisse di recapitare in classe al proprio figlio il materiale, questo non gli viene concesso.

L’aspetto peggiore è che i genitori, qualora si appellino alla Segreteria, vengono allontanati motivando questo rigetto con una frase estremamente infelice “Non abbiamo tempo da perdere in queste sciocchezze”.

Premesso che, in orario di apertura al pubblico (8.10 di mattina, con ufficio aperto fino alle 8.30) le impiegate sono, per dovere, tenute a dare conto e soddisfazione ad OGNI cittadino che si rivolga a loro, in quanto dipendenti pubblici al pubblico servizio, stipendiati con denaro pubblico…come ben recita l’ Art. 2 del Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (28.11.2000) “Nei rapporti con i cittadini egli dimostra la massima disponibilità e non ne ostacola l’esercizio dei diritti”

Il punto è: esiste un regolamento di Istituto che detta regole, come in qualsiasi comunità di persone debbono esistere delle regole volte “al mantenimento di un ordine nel migliore interesse della comunità”. D’accordissimo. Ma il regolamento viene applicato da persone, attraverso uno strumento prezioso quanto raro a trovarsi: il raziocinio.

Mi rendo conto che almeno 10 ragazzi ogni giorno dimentichino qualcosa, e che se non si impongono regole, ne esce il caos. Ma mi rendo anche conto che qualora un genitore si attivi immediatamente per contenere una situazione di disagio e non fruibilità della lezione, nonchè una nota sul diario per ben due materie, non ha nessun peso. Non vale nulla, c’è un regolamento uguale per tutti.

Allora perchè la nota, comunque, al ragazzo? Il materiale era a scuola, all’interno dell’edificio scolastico.Ma non gli veniva reso fruibile. Di chi è la colpa adesso? A chi va fatta, la nota sul diario?

Sorvolando sulle valutazioni fuori luogo come “Suo figlio deve imparare a svegliarsi”. Non spetta nè ai bidelli, nè alla segreteria, questo tipo di valutazione.

Certo, i bidelli non sono tenuti ad alleviare una situazione di disagio, ma forse non sono nemmeno tenuti a preparare il caffè per il corpo docenti… o sbaglio?

Lettera firmata



 23 maggio 2012