I Tortonesi sono pronti a raggiungere in massa Arquata Scrivia, sabato prossimo, 26 maggio, dove si terrà una grande mobilitazione contro il Terzo Valico. I dettagli sono stati messi a punto martedì sera durante un’assemblea pubblica che si è svolta preso la Sala Romita del municipio. Una riunione
che ha registrato un’ottima partecipazione con gente anche in piedi. Circa 140 persone hanno seguito gli interventi del Comitato tortonese(Daniela Cauli), di quello di Arquata (Claudio Sanita), del Comitato Villa Sanguineti di Genova e di Antonello Brunetti, memoria storica della lotta contro il Terzo valico (linea ferroviaria alta velocità Genova-Tortona) e di Nicoletta Dosio, del Movimento No Tav Val Susa, hanno evidenziato la connessione tra le esperienze di lotta territoriali nell’alessandrino e nel genovese(Terzo Valico dei Giovi) e in Val Susa (Tav Torino- Lione).
Il No al progetto nasce da diversi punti: rischio prosciugamento-inquinamento falde, deposito smarino (e amianto) nelle cave, lievitazione costi e rischio tangenti
-vivibilità azzerata e traffico insostenibile, rischio infiltrazioni mafiose e smaltimento illegale rifiuti tossici
-azzeramento economia agricola e patrimonio storico-archeologico della zona.
“Nessun guadagno – ha detto Daniela Cauli – ma solo danni per la collettività..per dire no a tutto questo, anche il Comitato di Tortona è tra i promotori insieme agli altri Comitati della manifestazione No Tav Terzo Valico che si terrà sabato 26 maggio ad Arquata Scrivia.”
Appuntamento in stazione a Tortona ore 14,45 per chi volesse viaggiare insieme, altrimenti ritrovo ore 15-15,30 in stazione ad Arquata.
GIU’ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA
Questo è lo slogan che verrà scandito durante la marcia di Sabato.
Durante l’assemblea a Tortona Sono state evidenziate le pesanti ricadute dell’opera sul territorio(criticità rilevate dalla lettura del progetto definitivo del Cociv, Consorzio costruttore dell’opera) : 54 km. di linea ferroviaria da Genova a Tortona, costo di 115-130 miliardi di euro al Km. per un totale di 6-7 miliardi di euro, per un ‘opera destinata solo alle merci, mentre i pendolari vivono situazioni di forte disagio quotidiano e si pensa di tagliare le linee esistenti(esempio Novi-Tortona e Alessandria-Ovada-Genova). I costi dell’opera li pagano i cittadini con il taglio alle pensioni, alla scuola, alla sanità.
Secondo i partecipanti non ci sarà nessun ritorno economico o occupazionale per la città, in quanto i cantieri prevedono dormitori e mense, cittadelle autosufficienti rispetto al tessuto economico e sociale di Tortona, e la manodopera (che arriverà in gran parte da fuori) sarà fatta di precari, sfruttati e ricattabili che lavoreranno in condizioni di nessuna sicurezza.
“Ci chiediamo – è stato detto durante la riunione – a chi serve il Terzo Valico. Forse alle aziende del settore logistico di Rivalta Scrivia che risparmierebbero molto tempo e denaro facendosi scaricare le merci in casa anzichè andandole a caricare al porto di Genova..non è vero inoltre che si toglierebbe il traffico dalle strade, poichè le merci viaggerebbero su ferro solo per i 54 km. da Genova a Tortona, poi tornerebbero su strada, dunque al solito traffico di camion (già oggi ingestibile in zone come Rivalta Scrivia) andrebbero aggiunti i 500/600 camion al giorno per il trasporto dei materiali di risulta degli scavi, incluso lo smarino contenente amianto (comprovato da una relazione della Provincia in merito alla vicenda del Parco Eolico) che verrebbe depositato anche nelle nostre cave del tortonese (Sale, Tortona, Pontecurone, Castelnuovo, Rivalta e tante altre).”
DUE CANTIERI A TORTONA
Dovrebbero essere due i cantieri in città: il Cantiere Operativo 10 “Gerbidi”, altezza scalo ferroviario Rivalta e linea ferroviaria Novi-Tortona, 26.800 metri quadri per la costruzione effettiva dell’ultimo tratto dell’opera e della galleria artificiale che consentirà l’innesto della linea alta capacità sulla Alessandria-Piacenza ed il Cantiere Base 7, Località Cascina Dorina (sempre a Rivalta), 56.500 metri.quadri con uffici Cociv, dormitori e mense, servizi logistici e laboratori, sulla S.S.211 della Lomellina, collegato allo svincolo autostradale A7/A21.
Previsti 10 anni di lavori, con traffici giornalieri di 120 viaggi camion trasporto smarino,132 trasporto inerti più 32 vari per la prima zona e 124 viaggi camion al giorno + 132 inerti+32 trasporti non specificati nella seconda zona; deposito di oltre 2.600.000 metri cubi di smarino,amianto e materiali di scavo nelle nostre zone,col rischio che gli agenti inquinanti finiscano direttamente in falda acquifera là dove si scava più in profondità o dove il suolo è maggiormente indifeso(mancanza di terreno-filtro in alcune zone).Le zone del tortonese interessate sono molte, tra Tortona-Rivalta, Sale,Pontecurone, Castelnuovo, fino a Isola Sant’Antonio.
23 maggio 2012