Qualcuno in Comune pensa che aver realizzato il progetto del teatro Dellepiane non sia stata affatto una scelta saggia perché una struttura così grande in una città di 27 mila abitanti non ha senso,  così come non é stato saggio, per il Comune, avere l’Università infermieristica in cambio dell’assunzione di 4 ricercatori per 12 anni.

L'ex sindaco Francesco Marguati

Due progetti nati originariamente per dare lustro a Tortona e garantirne lo sviluppo futuro. Due progetti, però, non totalmente condivisi dalla Giunta – Berutti che in più occasioni ha ribadito che per quanto riguarda l’Università non era giusto siglare accordi che vincolavano le amministrazioni comunali future, mentre per il Teatro Dellepiane ha ribadito le difficoltà, non solo di trovare i soldi che mancano al completamento, ma anche come impiegare la struttura.

L’università ha fatto causa al Comune perché non ha rispettato gli accordi ed ha annunciato la chiusura dei corsi.

Ora, poiché la presenza dell’università infermieristica è un progetto dell’ex sindaco Francesco Marguati, abbiamo deciso di sentire proprio lui, per capire cosa pensa di un Comune che sta facendo cadere uno dei progetti più importanti della sua Amministrazione comunale.

 

Marguati, lei è stato l’artefice del progetto Università, a Tortona; cosa ha mosso il suo desiderio di realizzarla?

Il progetto era nato per il recupero di una vasta area, quella dell’ex Cotonificio Dellepiane, dove era possibile la realizzazione di strutture come l’Università ed il Teatro. Progetti pensati a sostegno e sviluppo di Tortona.

 

Perdere l’Università equivale a vanificare un pezzo della storia recente di Tortona e di ciò che Lei ha fatto di buono per la città. Perché dovremmo perdere una eccellenza? Cosa suggerirebbe, Lei, per salvarla?

L’Università esiste, e va mantenuta. Investire nei giovani è un dovere. Cosa importa se gli iscritti sono provenienti da Tortona, Matera, o da qualsiasi altra parte. Sono giovani che si insediano nel nostro territorio, a volte con le famiglie di origine, a volte formandosi la propria, qui. Bisogna impegnarsi, trovare soluzioni di concerto, aprirsi alla volontà di difendere questo progetto. Anche potenziandolo con ulteriori corsi, come ad esempio, la logistica.

 

Quindi, la cura suggerita da Marguati, guarda con attenzione al futuro ed ai giovani.

Sono due le forze da mettere in campo: buona volontà, e coraggio. Lavorare insieme, parlarsi, confrontarsi, e trovare la soluzione. Bisogna volerlo, e crederci, per poterlo fare.

 

Marguati, lei è un imprenditore tortonese che opera nel settore dei servizi e dei trasporti. La crisi si fa sentire?

Indubbiamente la crisi sta pesando sul settore dei trasporti. Calando la produzione industriale, cala il fabbisogno di trasporto ad esso collegato. Nel settore dei servizi alla persona, l’empasse è dovuta ai ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, che inevitabilmente, comporta un disagio per le imprese in attesa di pagamenti, ed a cascata, su tutto ciò che ne deriva.

 

Cosa si potrebbe fare a Tortona, per migliorare l’economia?

Un maggior senso di responsabilità, da parte di tutti. A Tortona bisogna volere bene.

 

Anche il futuro dell’Ospedale è incerto.

Più di 10.000 firme raccolte sono un segnale significativo che fa piacere sia stato realizzato. Inoltre ho avuto modo, negli ultimi sei mesi, di vivere da vicino la realtà del nostro Ospedale, in special modo nei reparti di Ortopedia, Cardiologia, Medicina e del Pronto Soccorso. Ho incontrato sempre una professionalità elevata, abbinata ad una grande sensibilità verso il paziente. Le cure mediche sono importanti, ma anche l’attenzione verso il paziente rappresenta un immenso valore aggiunto alla capacità professionale dei medici. A Tortona, oggi, possiamo contare su questo. Inoltre, i tirocinanti dell’Università apportano una ulteriore, preziosa assistenza per i degenti, ed attraverso il loro lavoro, un considerevole aiuto al personale dell’Ospedale.

 

Un esame di coscienza per tutti?

Alla cerimonia di inaugurazione dell’Università, alla quale presenziai in veste di ex-Sindaco, dissi a Berutti: “Adesso è in mano tua.”

 

Avremmo voluto prendere spunto dall’ultima frase per ulteriori domande sull’attuale situazione politica di Tortona, ma conveniamo con l’ex-Sindaco su una considerazione fondamentale: questo non è il momento delle polemiche. E’ il momento di rimboccarsi le maniche. Con senso di responsabilità, buona volontà e coraggio. A Tortona, bisogna volere bene e tutti dobbiamo fare la nostra parte, a partire dal primo cittadino, Massimo Berutti, fino all’ultimo arrivato, perché solo così l’economia potrà migliorare.

 

Intervista raccolta da Annamaria Agosti

 

20 maggio 2012