Ennio Bruno

Entra in ospedale come un normale visitatore, ma viene riconosciuto dal servizio di vigilanza e seguito, e all’uscita viene bloccato dagli agenti della polizia che lo perquisiscono e gli trovano un portafoglio appena rubato e lo arrestano per furto.

A finire nei guai Ennio Bruno, 36 anni residente ad Alessandria. L’uomo già conosciuto alle Forze dell’Ordine nel tardo pomeriggio di sabato è stato visto mentre entrava dall’ingresso principale dell’Ospedale Civile nell’orario delle visite; gli operatori in servizio alla Squadra Mobile, insospettiti dal fatto che annovera a suo carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, decidevano di seguirlo per vedere cosa stesse facendo.

Bruno, dopo essere entrato ed aver percorso il corridoio principale dell’ospedale civile, con andatura spedita transitava all’interno di differenti reparti tra cui quello di ginecologia ed ostetricia.

Dopo alcuni minuti, usciva dall’ospedale e si avvicinava al ciclomotore ove ad attenderlo erano presenti gli operatori che lo avevano pedinato, i quali procedevano al fermo del soggetto per sottoporlo ad un accurato controllo.

Alle contestazioni, Bruno Ennio ammetteva di aver commesso poco prima un furto, consegnando un portafoglio da donna che occultava all’interno del proprio borsello, precisando di averlo appena prelevato da una camera del reparto di ginecologia. Nel portafoglio non vi era denaro ma i documenti della proprietaria e le tessere bancarie.

Dal controllo effettuato si appurava che la vittima era ricoverata nella camera del reparto di ginecologia ed ostetricia e che al momento si trovava in sala travaglio.

Veniva contattato il marito della vittima, con il quale si appurava che lo sportello del comodino, ove era custodita la borsa della moglie, era leggermente aperto contrariamente a come lo aveva lasciato allorquando si erano recati in sala travaglio. Il marito della derubata, al quale veniva riconsegnato il mal tolto, confermava che all’interno del portafoglio, non vi era denaro ma documenti, bancomat e carte di credito della moglie.

Considerata la gravità del reato, i poliziotti lo hanno arrestato in flagranza di reato. Il giudice gli ha concesso gli arresti domiciliari.

22 aprile 2012