Ci sono volute due aste infruttuose ed un ricorso al TAR, ma alla fine i suggerimenti che il consigliere dell’Italia dei Valori, Paolo Ronchetti, aveva dato al Comune, sono stati ascoltati. Durante la riunione della Commissione consiliare Lavori Pubblici, di stamattina, infatti,  il sindaco Massimo Berutti ha convenuto che il Piano delle alienazioni deve essere pubblicato all’Albo Pretorio del Comune per consentire ai cittadini interessati di presentare eventuali osservazioni anche sull’eventuale cambio di destinazione d’uso, cosa che finora, non era stata fatta.

Verranno ascoltati, quindi, i suggerimenti di Ronchetti, superando così, l’impasse del ricorso al TAR, presentato da due cittadini, che blocca la vendita degli immobili ed in particolare dell’ex Mercato coperto e di Palazzo Leardi che potrebbero portare oltre 4 milioni e mezzo di euro nelle casse comunali aiutando a risanare il Bilancio “in rosso”.

Come noto, infatti, ci sono state delle offerte per l’acquisto dei due immobili, ma gli imprenditori edili che le avevano presentate avevano chiesto di vincolare  l’acquisto alla conclusione della vicenda giudiziaria, procedura che non é prevista dalla legge e quindi l’asta é stata dichiarata infruttuosa.

Ronchetti ha sempre sostenuto che cambiare la destinazione d’uso degli immobili senza la pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune era una procedura non corretta.

Il Comune aveva preferito seguire le indicazioni della Regione Piemonte che aveva affermato che era possibile procedere al cambio di destinazione d’uso (e quindi alla vendita degli immobili) seguendo un iter più spedito evitando la pubblicazione all’Albo.

La vicenda é andata avanti per parecchi mesi.

Adesso é arrivato il cambio di rotta da parte della Giunta – Berutti che evidentemente ha ritenuto che questo fosse il modo più spedito e più corretto che consentirà al Comune metterà nuovamente in vendita l’ex Mercato e Palazzo Leardi.

Con la pubblicazione all’Albo Pretorio, infatti,  dovrebbe risolversi anche la vicenda giudiziaria e l’asta dovrebbe andare a buon fine, in quanto il ricorso, a quel punto, non avrebbe più ragione di essere poiché i cittadini che lo hanno presentato avrebbero l’opportunità di presentare le loro osservazioni. Cosa che, finora, era stata  preclusa loro dopo il cambio di destinazione d’uso da “servizi pubblici” a “residenziale”.

12 aprile 2012