Buongiorno spettabile redazione di oggicronaca.it e buongiorno direttore.
Alla luce di come è stata documentata dalla stampa la vicenda della vendita del ex mercato coperto di Tortona credo che la responsabilità unica di questo fallimento si trovi nello sciagurato osteggiamento che il sig Ronchetti pratica contro un gia claudicante Comune.
Non si tratta più di convinzioni del cittadino o principi personali. Si tratta di cercare la strada più efficacie per ostacolare il gia difficile e mal riuscito operato del comune.
Il colpo meglio riuscito e senza dubbio questo ricorso al tar che pende sul mercato coperto, che garantisce al sig Ronchetti la soddisfazione di impedire al Comune quelle corpose entrate economiche.
Spero venga pubblicata questa lettera.
Matteo Facrosa
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Ringraziamo Matteo Facrosa perché ci dà l’opportunità di spiegare, una volta per tutte, la vicenda nei suoi dettagli.
Innanzi tutto non è il consigliere Paolo Ronchetti che ha presentato ricorso al TAR contro il Piano delle alienazione, ma due privati cittadini: infatti, in questi casi solo chi ha interesse diretto può presentare ricorso al TAR.
Forse il lettore si è confuso perché più volte, dalle dichiarazioni anche ufficiali del Comune, è sembrato che fosse stato Ronchetti a presentare il ricorso, ma non è così.
Ronchetti ha criticato pubblicamente in consiglio comunale l’operato della Giunta riguardo al Piano delle alienazioni ma il ricorso non l’ha presentato lui.
Non sappiamo e non spetta neppure a noi, verificare (come afferma qualcuno) se ci siano eventuali collegamenti tra il consigliere e le due persone che hanno presentato ricorso al TAR, ma francamente non ci interessa.
LESI I DIRITTI DEI CITTADINI?
La cosa importante sono i fatti e il fatto inconfutabile è che il Comune di Tortona ha cambiato la destinazione urbanistica di alcuni immobili, fra cui l’ex mercato ortofrutticolo coperto e palazzo Leardi SENZA INFORMARE I CITTTADINI.
Il Comune dice che poteva farlo perché aveva ricevuto un parere in merito dalla Regione, Ronchetti sostiene il contrario, i cittadini hanno fatto ricorso.
Non si tratta di lana caprina, ma di un aspetto determinante: cambiare la destinazione urbanistica di un immobile da uso a servizi w residenziale è determinante: per chi abita nei pressi dell’ex mercato e deve vendere o acquistare un immobile, è importante sapere, ad esempio, che non avrà più la possibilità più vedere le Alpi e il panorama che ha davanti perché al posto dell’ex mercato sorgeranno palazzi di 5 piani. Cosa che non sarebbe avvenute se la destinazione non fosse stata cambiata.
Questo “piccolo” particolare” inoltre influisce sul prezzo dell’immobile.
Stessa cosa dicasi per palazzo leardi, se viene cambiata la destinazione e diventa uso commerciale, verrà a meno l’utilizzo del parcheggio pubblico in piazza Sacco.
I cittadini hanno il diritto di sapere certe cose.
Il cambio di destinazione d’uso è avvenuto senza che i cittadini abbiano avuto la possibilità di presentare delle osservazioni. Questo, a prescindere dall’esito del ricorso al TAR è un altro dato di fatto.
Cioè è stato leso, secondo i ricorrenti, un diritto ai cittadini.
Francamente da cittadino, oltre che da giornalista, ogni volta che viene leso un diritto ai cittadini lo ritengo un sopruso, un attacco alla democrazia, una cosa intollerabile.
DI CHI E’ LA COLPA?
La Giunta comunale su parere della regione Piemonte ritiene di essere nel giusto ed ha proseguito sulla sua strada.
Dopo la prima asta andata a vuoto, ho personalmente chiesto al sindaco e ad alcuni componenti della Giunta comunale, durante una recente conferenza stampa in cui si annunciava che gli immobili sarebbero stati rimessi in vendita, perché non risolvere il problema del ricorso al TAR pubblicando all’albo pretorio il Piano delle Alienazioni come chiedeva Ronchetti superando così i motivi del ricorso al TAR che sarebbe decaduto.
L’urgenza di vendere gli immobili entro la fine dell’anno non c’era più e a quel punto c’era tutto il tempo per seguire l’iter burocratico chiesto da Ronchetti e poter tranquillamente procedere alla vendita entro la fine dell’anno, incassando i soldi per tempo.
La risposta della Giunta è stata fumosa: “tanto non cambia niente perché ci sarebbe un altro ricorso” e “noi seguiamo le indicazioni della Regione e andiamo avanti per la nostra strada”.
Cioè piuttosto che dar ragione a Ronchetti e pubblicare il piano delle alienazioni all’Albo Pretorio, riportarlo in consiglio, approvarlo e procedere alla vendita (a quel punto senza più ricorso al TAR che sarebbe stato superato), la Giunta comunale ha preferito continuare nella strada già intrapresa intestardendosi sulla procedura già adottata e senza attendere l’esito del ricorso al TAR pendente, ha effettuato una seconda asta che è andata nuovamente deserta.
Come definire questo comportamento del Comune?
Chi ha ragione?
Angelo Bottiroli – Direttore di “Oggi Cronaca”
29 marzo 2012