Direttore buon giorno,

Con la firma nei giorni scorsi del fiscal compact da parte di 25 paesi europei,Italia compresa, ricomincia quel processo di integrazione verso un Europa Federale sognata da Jean Monnet e dai firmatari del trattato di Roma Abbiamo assistito negli ultimi 20 anni al fallimento dell’ Europa delle Patrie,degli egoismi nazionali, che hanno portato l’Italia e l’Unione Europea sull’ orlo del baratro Ora si cambia e ricomincia il processo di integrazione e di armonizzazione delle istituzioni europee a cui l’Italia si dovrà adeguare. E sarà chiamata,tra le altre cose, a introdurre nella architettura costituzionale la figura del Difensore Civico Italiano,unico paese su 27 che compongono l’Unione Europea dove è ancora assente dopo 22 anni,ed una rete di difensori civici nazionali indipendenti dal potere politico.

Per questi motivi ritengo di attualità alcune riflessioni sulla futura presenza nel nostro comune di tale organo.

Qualche tempo fa sono apparsi sulla stampa cittadina interventi sulla grave situazione finanziaria in cui si trova il Comune di Tortona.

Sorge spontanea una domanda assai banale, che io mi sono posto, e che voglio porre ai miei concittadini; la domanda è la seguente: cosa è accaduto nella “nostra casa comune” per arrivare a risultati cosi negativi, insomma che cosa non ha funzionato nel Comune negli ultimi anni per creare un debito fuori controllo, di cui oggi tutti rifiutano la paternità? Credo che se ci fosse stato il difensore civico non saremmo arrivati a questa situazione.

Francesco Ghibaudi


21 marzo 2012