L’artista c’è e si vede: è il regista Andrew Stanton, doppio premio oscar per i film di animazione (A Bugs Life e Wall-e) in grado di prendere tutti attori di secondo piano che non avevano mai interpretato ruoli da protagonista e farli recitare da consumati attori, credibili in ogni loro battuta.

Attori di  discreto livello, ma che qui, grazie al regista, riescono a dare vita ad un film bello ed emozionante fino all’ultimo fotogrammo.

Un film quasi perfetto con scene che ricordano, a tratti, il primo “Guerre Stellari” di 28 anni fa.

Il paragone non è irriverente perché il pianeta Barsoom (Marte) dov’è ambientato, ricorda Tatooine e gli esseri che lo abitano, ricordano tanto quelli del porto spaziale di Mos Hasley, nel mitico film di George Lucas.

Il film della Disney è di grande impatto e fonde insieme tanti stili: utilizza la tecnica della “live action” cioè attori che recitano insieme a cartoni animati assemblati poi in un unico lungometraggio, utilizza navi spaziali che sembrano libellule e ricordano Avatar, il protagonista John Carter che sembra Conan, la classica arena con il protagonista costretto ad affrontare mostri giganteschi e infine il parallelismo tra il western e la fantascienza utilizzato di recente in Alien & Cowboy.

Tutti questi ingredienti però vengono usati in maniera personalizzata, singolare, mischiati tra di loro in un film unico e scorrevole, dove il 3D rappresenta la ciliegina sulla torta.

Gli attori sono credibili, tutti molto bravi nel recitare le proprie parti e anche l’eroe si dimostra a tratti molto uomo, con le debolezze e tutti i difetti di un anti eroe.

Andrew Stanton è un nome conosciuto ad Hollywood, sceneggiatore di Toy Story, ha diretto A Bugs’ life, prodotto Monsters & Co e Ratatouille, regista di Alla ricerca di Nemo, Wall-e (forse il più bel film di animazione in assoluto) e adesso di John Carter.
Tutti film di grande livello, unici nel loro genere come unico è John Carter.

Con ogni probabilità si tratterà del primo film di una trilogia.

10 marzo 2012