Domenica 15 settembre sarà l’ultimo giorno come comandate della Compagnia di Tortona per il capitano dei Carabinieri Domenico Lavigna che sarà trasferito ad Imola per guidare la locale compagnia di quella città e questo articolo, oltre che ringraziarlo per il lavoro svolto, racconterà alcune cose che non sono mai state dette o scritte prima.

Sono già passati quattro anni da quando nel settembre 2020 aveva preso servizio a Tortona portando anche nella nostra città quella competenza, capacità, simpatia e grande presenza che 4 anni prima aveva dimostrato a San Lazzaro di Savena (BO) dove era stato così apprezzato a tal punto che il Sindaco di quel Comune, Isabella Conti, aveva convocato addirittura un Consiglio Comunale straordinario per ringraziare il Capitano per l’ottimo lavoro svolto in quel centro di oltre 32 mila abitanti.


Devo ammettere che quando scrissi queste cose, quattro anni fa, pensai che forse era stata un’esagerazione da parte del Sindaco di San Lazzaro quell’evento, perché i capitani dei Carabinieri, lo sappiamo, si avvicendano ogni 4 anni e quindi, per ognuno di loro è difficile lasciare una traccia così profonda e indelebile nella popolazione e tra i politici locali. Sono sempre stato convinto che per farsi veramente apprezzare dalle persone in una città che non si conosce e che non si è mai frequentata prima d’ora, quattro anni fossero un’inezia ed invece il capitano Domenico Lavigna è stato in grado di smentirmi.

In questo periodo a Tortona è riuscito a farsi apprezzare dalla popolazione e soprattutto ad essere presente. E’ stato presente nella stragrande maggioranza degli eventi pubblici di una certa importanza: era lì, in divisa, senza dire nulla ed è stata questa sua costante presenza a raccogliere tanti consensi perché ha fatto capire che i Carabinieri sono sempre vicini alle persone e accanto alla popolazione. Non proferiva parola ma c’era, era lì in divisa e nelle immagini sui giornali. Era presente.

Credo che questo – aldilà dei molti pregi del capitano, che è sempre stato cordiale, gentile e disponibile – sia stato il suo asso nella manica: malgrado le incombenze non facili che un comandante di una compagnia con diverse sedi decentrate dei carabinieri deve affrontare ogni giorno, lui malgrado avesse una famiglia, non mancava mai agli eventi più importanti della zona e la sua presenza silenziosa era rassicurante per tutti coloro che lo vedevano.

Sarò sincero: la prima volta che lo incontrai nel suo ufficio (chiamò uno ad uno tutti i giornalisti della zona perché voleva conoscerli personalmente) non mi diede l’impressione di quello che avrebbe potuto fare: “Passerà senza lasciare traccia come hanno fatto in tanti” pensai, ma mi sbagliavo ed è anche per questo che, oltre ad averlo già fatto personalmente, ho deciso di scrivere un articolo per salutarlo, cosa che ho fatto per pochissimi esponenti delle Forze dell’ordine in 45 anni di attività giornalistica.

Prima di chiudere, però, vorrei raccontare un aneddoto curioso: qualche tempo fa mi trovavo in piazza Duomo a Tortona per assistere ad un evento che stava per iniziare: vedo il Sindaco Federico Chiodi insieme ad un assessore che stanno parlando con alcune persone che non so chi siano, mi avvicino e saluto il primo cittadino e il suo collaboratore quando sento una voce dietro di me che mi saluta: “Bottiroli buongiorno!” Era il capitano Domenico Lavigna in abiti borghesi con la famiglia!

Ho fatto una figura di m. non lo avevo riconosciuto e mi sono quasi vergognato. E’ stata forse la prima e unica occasione che dopo essermi scusato (“Vuol dire che sono un buon carabiniere perché so mimetizzarmi bene senza divisa” mi rispose ridendo) gli ho fatto i complimenti per l’ottimo lavoro che stava facendo in città. Abbiamo parlato un po’ liberamente e lì ho capito che ottima persona fosse e uno dei migliori comandanti dei Carabinieri che Tortona abbia mai avuto.

A lui va il mio personale “Grazie” al quale sono certo si uniranno quasi tutti i Tortonesi.

Angelo Bottiroli