I Carabinieri del Nucleo Forestale di Acqui Terme, unitamente ai Guardiaparco dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, hanno svolto un’attività di pattugliamento all’interno della Zona Speciale di Conservazione (IT1180017) del “Bacino del Rio Miseria”, al fine di contrastare la pratica illegale dei percorsi fuoristrada.
Il percorso fuoristrada è una pratica ricreativa, talvolta anche sportiva, che viene regolamentata da una Legge regionale del Piemonte del 1982, che offre la possibilità di fruire del territorio ma che al tempo stesso lo tutela, soprattutto a fronte di un’attività che di per sé arrecherebbe pregiudizio all’ambiente. Tra i principali impatti del fuoristrada c’è la distruzione del terreno a causa dei ripetuti passaggi che mezzi motorizzati fanno lungo un sentiero, determinandone l’eccessiva erosione e conseguentemente l’impraticabilità da parte degli escursionisti e dei mezzi forestali. La legge individua proprio per questo un catasto delle mappe e dei percorsi fuoristrada autorizzati, escludendo categoricamente le ZSC e tutte le aree protette della Regione Piemonte.
L’area del Comune di Ponzone inserita all’interno del Sito Natura 2000, denominato “Bacino del Rio Miseria”, ospita degli elementi ambientali di pregio, molto rari nel contesto appenninico. È proprio in questi giorni che alcune specie minacciate di estinzione, come il biancone (Circäetus gallicus) tornano nelle nostre montagne dopo una migrazione di migliaia di chilometri che, attraverso l’Africa e le coste del Mediterraneo nord occidentale, li porta fino a noi. In questo ambiente, cercano un posto tranquillo e protetto per riprodursi, che il disturbo creato dall’attività illegale del fuoristrada minaccia seriamente, rischiando di mettere in serio pericolo la possibilità di riprodursi e di crescere – forse – l’unico pullo dell’anno.
Nel corso dei controlli, ben undici persone sono state fermate, identificate e multate per percorso su viabilità inibita alla circolazione dei mezzi motorizzati, con sanzioni per oltre 2.000 euro. Stavano tutti percorrendo, con moto da motocross e quad, i sentieri della ZSC.Nei casi più gravi, l’attività illegale di fuoristrada prevede, oltre alla sanzione, anche il sequestro amministrativo del mezzo.