È tarda sera, il Pronto Soccorso segnala alla Centrale Operativa la presenza di un giovane con numerose ferite da arma da taglio.

La pattuglia dei Carabinieri arriva rapidamente. La vittima è un 20enne, scosso e gravemente ferito alla testa e al busto, che riesce comunque a dare la propria versione dei fatti. Così come l’amico presente, anche lui giovanissimo. Il quadro è chiaro: hanno tentato di ucciderlo.


Tutto ha avuto inizio poco più di un’ora prima.

L’amico riceve una telefonata da una terza persona, con la quale concorda un appuntamento, a cui avrebbe dovuto accompagnare il 20enne. All’incontro, che avviene in prossimità di un bar poco fuori dal centro, è presente anche il fratello minorenne del terzo giovane, che secondo quest’ultimo sarebbe stato denigrato nel corso di dialoghi con altre persone.

Il 20enne si dichiara estraneo ai fatti, ne nasce una discussione, che improvvisamente degenera: il fratello maggiore estrae dalla tasca un cacciavite e inizia colpire ripetutamente il 20enne alla testa, al fianco e all’addome, gridandogli: “Ora ti uccido!”.

Il ragazzo cerca di proteggersi, ma i fendenti lo raggiungono, ferendolo gravemente. Riesce tuttavia a fare leva sulle energie residue e scappa, ma l’aggressore è deciso a portare a termine quanto iniziato: lo insegue a bordo della propria auto e tenta di investirlo, fortunatamente senza riuscirci, perché il giovane, aiutato dall’amico, trova rifugio in un esercizio commerciale. Da lì a poco sarebbe arrivato al Pronto Soccorso.

Parte la caccia all’uomo, con tutte le pattuglie presenti sul territorio che battono palmo a palmo la città, anche con l’ausilio delle altre forze di polizia.

Alle due di notte, viene individuata l’autovettura dell’aggressore e dalla targa il proprietario. I Carabinieri si presentano alla porta della sua abitazione e lo informano del motivo della loro presenza. La perquisizione permette di rinvenire il grosso cacciavite che, come ammesso dal giovane ormai alle strette, è quello con cui ha colpito la vittima, della quale ha ancora il sangue sugli indumenti.

Alle prime luci dell’alba, il giovane viene arrestato con l’accusa di tentato omicidio.Il Tribunale di Alessandria ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.