Un pubblico attento e numeroso ha seguito Domenico Quirico , ieri nel teatro dell’Opera del Casinò nella presentazione del saggio Kalashnikov (Rizzoli).
Domenico Quirico, editorialista de La Stampa, inviato di guerra, autorevole saggista, ha analizzato diversi scenari di guerra dagli anni 80 ad oggi, dove il nome di un’arma da tutti conosciuta, tristemente nota, diventa il simbolo della malvagità della guerra che sconfina nelle mani dei bambini, e che sembra non aver fine. La contemporaneità è malata di indifferenza, superficialità, o forse solo di un istinto di sopravvivenza che spesso induce ad andare oltre, a superare problemi che non competono, guerre che sembrano sempre lontane. Di tutto questo diventa simbolo l’arma di cui tutti hanno sentito il triste nome, presente dove la malavita prospera o dove la guerra impone di avere un’arma per potersi difendere o sparare per primi. Nel panorama dei conflitti del Novecento e di quelli attuali che chi scrive ha spesso vissuto come inviato in prima persona appare la figura di chi ha inventato il fucile di cui la cultura sovietica va fiera Michail Kalashikov, un nome che incute timore un eroe della sua nazione che nel volume vorrebbe dimenticare l’orrore sprigionato dalla sua arma perfetta , funzionale anche nel prezzo e nella semplice reperibilità e sostituibilità. Il fucile diventa parte integrante di chi la possiede, un copione che si ripete sino all’Ucraina sino a Gaza. «Questo non è un libro su un’arma. Questo è un libro sul Male», ci avverte Domenico Quirico
Durante l’incontro ha portato il saluto istituzionale l’assessore alla Cultura Silvana Ormea. Franco La Sacra, direttore artistico della Compagnia “Il Teatro dell’Albero” ha letto alcuni brani dall’opera.
Martedì 12 marzo ore 16.30 la giornalista scrittrice Claudia Fachinetti presenta il libro:” Lasciami andare. Quando le orche arrivarono a Genova” (Piemme). Partecipa la biologa Sabina Airoldi (Istituto Tethys – Santuario Pelagos).