È attivo da lunedì 29 gennaio il rinnovato reparto di Fisiatria dell’Ospedale di Tortona: al momento sono occupati 7 dei 20 posti letto che la struttura mette a disposizione (oltre alla nuova palestra attrezzata).

Il progetto in corso di realizzazione all’Ospedale di Tortona, di cui la riapertura di Fisiatria rappresenta un’altra fase completata, è una esperienza innovativa a livello nazionale per via del modello di integrazione tra pubblico e privato. La collaborazione con il privato si è resa necessaria di fronte all’impossibilità di reclutare nuovo personale tramite concorso, ma la titolarità della funzione sanitaria rimane in corpo all’ASL: l’obiettivo della Direzione è fare in modo che i servizi vengano garantiti e che i cittadini non percepiscano la differenza tra essere curati da personale dipendente del pubblico o del privato, facendo esperienza di un ambiente in cui le competenze si compenetrano con efficacia ed efficienza. Proprio per illustrare la genesi, i punti di forza e lo sviluppo dell’esperienza tortonese il Direttore Generale di ASL AL, Luigi Vercellino, è stato invitato a relazionare nel convegno “La sanità di domani”, tenutosi alla Camera dei Deputati il 10 gennaio scorso.


La prossima fase del progetto (il pronto soccorso è già attivo dal primo gennaio) prevede l’apertura della piattaforma ambulatoriale (anche questa in un’area totalmente rinnovata che integrerà le specialità già fornite da personale ASL AL con quelle offerte dalle aziende private risultate vincitrici della gara europea) che sarà collegata al pronto soccorso grazie ai percorsi Fast Track.

Dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: «Celebriamo il mantenimento del patto stipulato dalla Regione con Tortona e i tortonesi durante l’emergenza pandemica sul potenziamento dell’ospedale. E’ un risultato di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi, dalla Regione Piemonte, che ha interamente finanziato il progetto della nuova riabilitazione con un investimento complessivo di 3 milioni e mezzo di euro, all’Asl di Alessandria, che, nonostante le emergenze di questi anni, ha condotto in porto il cantiere, focalizzando l’intervento sulla massima qualità dell’offerta tecnologica e con estrema attenzione alla sostenibilità del modello operativo, sia dal punto di vista organizzativo, che erogativo, strutturale ed economico.

Mi fa piacere rilevare come, in questo ridisegno del sistema di accoglienza, sia stata sviluppata una piattaforma ambulatoriale integrata tra le attività del presidio e quelle del distretto, secondo il nuovo modello assistenziale promosso dalla Regione Piemonte per la maggiore integrazione possibile tra ospedale e territorio».