Nei primi nove mesi del 2011 l’export della provincia di Alessandria è stato trainato, sotto il profilo merceologico, dalle vendite di metalli e prodotti in metallo, macchinari, articoli in gomma e materie plastiche, e per quanto attiene all’ambito territoriale dalle vendite in Svizzera, Germania, Francia e Spagna.
Questa la fotografia delle esportazioni alessandrine che emerge dalle elaborazioni di Unioncamere Piemonte su dati Istat e rese note in questi giorni.
Rispetto ai primi nove mesi del 2010 ed in un quadro di crescita pressoché generalizzata per quasi tutti i prodotti, sono aumentate soprattutto le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo (47,4 per cento), di legno e prodotti in legno, carta e stampa (+34,0), di articoli in gomma e materie plastiche (22,5), di prodotti alimentari e bevande (18,5), di prodotti tessili, abbigliamento, pelli ed accessori (16,2).
Le esportazioni della provincia si sono rivolte per il 54,97 per cento verso la UE-27 e per il 45,03 verso Resto del mondo; in particolare i flussi di export sono risultati indirizzati soprattutto verso la Svizzera per 776.697.495 euro, la Germania (518.222.177), la Francia (460.976.102), la Spagna (230.993.174) e gli Stati Uniti (150.469.328). Complessivamente le esportazioni verso i succitati cinque Paesi rappresentavano il 59,10 per cento del totale provinciale.
Nell’arco di tempo considerato i maggiori tassi di crescita sono stati fatti registrare dalle vendite in Svizzera (+124,0 per cento), in Germania (+36,1), in Francia (10,1), in Spagna (9,1), Stati Uniti (8,9) e, partendo da valori assoluti decisamente inferiori, in Brasile (143,5) e Polonia (31,8); al contrario sono diminuite le esportazioni verso il Regno Unito (-2,3 per cento), la Turchia (-4,2) e, soprattutto, la Cina (-24,7).
“Gli elevati tassi di crescita delle principali categorie di prodotti che costituiscono l’export provinciale – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Alessandria, Piero Martinotti – dimostrano l’alto grado qualitativo raggiunto dalle produzioni dell’industria alessandrina e l’accresciuta capacità delle imprese a stare sui mercati esteri nonostante la tendenza al rialzo dei costi di produzione indotta dagli aumenti di prezzo fatti registrare da molte materie prime anche per la rivalutazione del dollaro”.
“In ogni caso – ha concluso Piero Martinotti – va ricordato che stiamo parlando di dati relativi al 2011 e che il 2012, purtroppo non si preannuncia altrettanto positivo”.
22 gennaio 2012