Già dalle prime settimane di questo nuovo anno scolastico la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e gli Istituti scolastici tortonesi si è fatta ancora più stretta, animandosi con nuove ed importanti iniziative di incontro e sensibilizzazione che, a partire dall’azione progettuale di Educazione alla Legalità, tradizionalmente svolta nelle aule, si estende ora alle famiglie degli studenti ed all’intera cittadinanza. 

Il calendario degli appuntamenti con tutte le classi 1^ dell’I.I.S. Marconi ha preso avvio lunedì 20 novembre al plesso Carbone, dove il Capitano Domenico Lavigna ha incontrato gli studenti della 1^AC Servizi Commerciali e della 1^AR Amministrazione, Finanza e Marketing. Optando per un tipo di approccio più coinvolgente e propositivo, il Capitano Lavigna ha chiesto agli studenti di indicare loro stessi, seppur  in forma anonima, una scaletta  di argomenti  di cui avrebbero preferito discutere e dei quali approfondire cause ed effetti, soprattutto alla luce di fenomeni di cronaca, spesso drammatici, che coinvolgono con preoccupante frequenza ed intensità, soggetti sempre più giovani e fragili.   I ragazzi del plesso Carbone hanno chiesto al Cap. Lavigna di focalizzare il dibattito su due delle problematiche più gravi e dilaganti: le dipendenze da sostanze stupefacenti  e le violenze di genere,  in particolare i femminicidi.


Gli studenti hanno analizzato in modo molto partecipe gli avvenimenti più recenti ed il Capitano, che ha da poco presentato ai tortonesi l’inaugurazione di uno spazio dedicato all’ascolto e al supporto a favore delle donne vittime di violenza, denominato Una stanza tutta per noi, presso la caserma locale dell’Arma, ha evidenziato l’assoluta importanza del dialogo e della convivenza civile tra soggetti di tutti i generi.

Intervenendo a proposito delle manifestazioni, dei progetti di legge e delle proposte, anche a livello istituzionale, atte a contenere il dilagare dei femminicidi, il Capitano ha curato nel dettaglio il tema, facendo riflettere gli studenti sul perché gli uomini mettano in atto violenze così odiose nei confronti di mogli, compagne, fidanzate, figlie, madri o sconosciute.  Donne, comunque,  persone verso le quali sembrano scatenarsi gli odi e le rivalse più egoistiche ed insensate.

Per quanto riguarda invece l’assunzione di alcool e droghe, e le dipendenze che ne derivano, Il Cap. Lavigna ha spiegato in modo chiaro quali sarebbero le conseguenze, non solo igieniche e fisiche, ma anche legali,  dell’uso e dello spaccio.

Al termine dell’incontro,  tutti gli studenti hanno convenuto che l’informazione e la fiducia in chi vigila su di noi sono fondamentali e che ogni parola, ogni gesto ed ogni silenzio  possono avere, se non ponderati,  conseguenze irreversibili.  Una generazione che non si identifica più con lo stereotipo dell’ “l’età dell’innocenza”, ma che è sempre più bersaglio d’elezione delle violenze implicite degli stessi mezzi di comunicazione e delle mode, come di quelle esplicite  delle guerre e di chi fraintende il senso delle  parole “ vita” e “amore”.


Beatrice SUCIU – 1^AR Amministrazione, Finanza e Marketing