Gravissimo episodio di violenza di un uomo di 65 anni, alessandrino, che sfiora una donna di 40 anni, marocchina, incinta, che transita sul marciapiede spingendo un passeggino con sopra un bambino. Quando lei gli grida le sue rimostranze, si ferma, scende dall’auto, la aggredisce e la spintona a terra, facendole perdere il bambino che aveva in pancia.

E’ accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, in via San Pio V, quando un’auto condotta dall’uomo nel percorrere la strada, ha pericolosamente sfiorato una donna che, con il proprio figlio nel passeggino, stava transitando lungo il marciapiede.

Alle plateali rimostranze della donna, visibilmente spaventata, il conducente del veicolo ha arrestato la marcia, e dopo esser sceso dall’abitacolo, ed aver raggiunto la donna, l’ha spintonata violentemente facendola sbattere prima contro il muro e, quindi, provocandone la pesante caduta al suolo; l’uomo poi si è allontanato rapidamente dal luogo del diverbio.

La 40enne marocchina, risultata successivamente in stato di gravidanza, nonostante gli immediati soccorsi ed il tempestivo trasporto in ospedale, subiva la perdita del feto, verosimilmente causato dal trauma della caduta.

All’episodio ha assistito una signora, medico, che ha prontamente avvisato la Polizia prestando, nel contempo, i primi soccorsi alla vittima e curandone l’immediato ricovero all’ospedale. Il medico per fortuna aveva segnato il numero di targa dell’auto che é stato determinate per individuare l’uomo.

I poliziotti della Sezione Volanti, accorsi immediatamente sul posto, infatti, grazie a questo particolare e alla precisa ricostruzione del fatto riferita dalla testimone che aveva assistito all’episodio, dopo accurate indagini e ricerche ben presto sono risaliti all’identità dell’autore dell’aggressione.

Si tratta, come detto di un uomo di 65 anni, pensionato, residente ad Alessandria che è stato rintracciato in serata al rientro presso la sua abitazione. I poliziotti lo hanno fermato e condotto in Questura e lo hanno denunciato alla procura della Repubblica di Alessandria per “lesioni” e per ”procurato aborto come conseguenza del trauma”.

L’Autorità Giudiziaria ha già disposto una serie di accertamenti, con delega alla Squadra Mobile, tesi a verificare con assoluta certezza la causa dell’aborto.

21 gennaio 2012