Per il 2012, Unioncamere stima che, nella graduatoria provinciale del valore aggiunto pro capite, Milano si collochi al primo posto con un valore di 34.797 euro, superiore alla media nazionale di quasi il 50%. Alle sue spalle, si dovrebbero posizionare Bologna, Bolzano, Roma, Trieste e Modena, tutte con valori superiori ai 29mila euro. Nelle ultime posizioni della classifica si andranno a collocare Caserta (13.002), Crotone (13.078) e Agrigento (13.193), il cui valore aggiunto per abitante non dovrebbe arrivare al 60% del valore medio italiano.

Come si colloca Alessandria in questa graduatoria? La nostra provincia figura al 47° posto con un valore aggiunto pro capite di € 24.297,00, pari al 104,4 per cento del valore nazionale. Il dato di Alessandria è superiore anche a quello del Mezzogiorno, che è pari al 66,6 per cento di quello nazionale, ma risulta decisamente inferiore a quelli del Nord Ovest (120,2 percento), del Nord Est (119,1) e del Centro (112,1).

Ad Alessandria, nel periodo 2012-2013, infatti, i tassi di crescita medi annui dovrebbero far registrare un calo dello 0,6 per cento per il valore aggiunto (valori reali) e del 7,7 per cento (sempre a valori reali) per le esportazioni cresciute, peraltro, di molto nel 2011. La spesa per consumi delle famiglie dovrebbe incrementarsi (a valori correnti) dell’1,8 per cento mentre l’occupazione sarebbe destinata a contrarsi di un altro 0,5.

A fine periodo l’export dovrebbe essere pari al 36 per cento del valore aggiunto contro il 41,7 previsto per il 2011, il tasso di occupazione al 40,8 (41,5), il tasso di disoccupazione al 6,9 (6,0) ed il tasso di attività al 43,8 (44,1).

“Le previsioni relative all’andamento del valore aggiunto e dell’occupazione – ha detto il pfresidente della camer di Commercio Piero Martinotti – scontano la debolezza della domanda interna ed il rallentamento dell’export che, analogamente, a quanto successo nel 2009 – 2010, rischiano di far cadere nuovamente in recessione l’economia provinciale”.

“Un’economia provinciale – ha detto ancora il presidente della Camera di Commercio – che, sulla base dei dati del valore aggiunto, appare in affanno se paragonata con la maggior parte delle province piemontesi e con il complesso del Nord Ovest ed in decisa controtendenza rispetto all’andamento di buona parte dell’anno appena concluso”.

“Nei prossimi mesi – ha proseguito Martinotti –le imprese saranno costrette a confrontarsi ancora una volta, oltre che con le già ricordate difficoltà del mercato, con la ridotta propensione del sistema bancario a concedere crediti e con i maggiori oneri finanziari che saranno chiamate a sopportare, e con i ritardi con i quali non solo le pubbliche amministrazioni ma anche i privati effettuano, ormai, i pagamenti ”.

16 gennaio 2012