Direttore buongiorno.
L’articolo apparso ieri su La Stampa riguardante il futuro dell’ospedale di Alessandria, vecchio e nuovo, apre a mio parere uno scenario nuovo che interessa da vicino anche altre citta’ e zone come il tortonese.
Io mi chiedo se sara’ il nuovo ospedale “unico”, di cui si e’ parlato in anni scorsi o lo spostamento del solo ospedale alessandrino.
Considerata l’entita’ dell’investimento e’ legittimo pensare che dell’ospedale unico, almeno per ora, non si parlera’ piu’?
Alessandria, la sua amministrazione, chiede, pro domo sua. interventi ed investimenti sulla viabilita’ e un “rinnovamento” del vecchio ospedale palesando anche una crisi dell’indotto che l’attuale struttura garantisce.
E Tortona, Novi, Valenza, Ovada, Acqui ecc. ? La scatola vuota presumibile sara’ solo Alessandria o anche altre strutture?
Io credo che il futuro ancora da scrivere ufficialmente, ma visibile all’orizzonte, e preveda sia un progressivo abbandono delle strutture periferiche, con servi marginali, e la concentrazione degli investimenti su strutture di dimensioni piu’ moderne.
In tutto questo, le amministrazioni dei Comuni interessati come si muovono?
Vero che le decisioni non spettano ai Comuni, grandi e piccoli, ma l’utenza dei servizi e’ amministrata da loro non dalla Regione.
Il Sindaco di Alessandria si preoccupa della sua citta’, e bacino elettorale, ed i Sindaci di Tortona, Novi , Acqui ecc?
Subiranno passivamente le decisioni prese a Torino e Roma?
Cordiali saluti.
Lettera Firmata